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Anfe, la Uil scrive al prefetto di Palermo. Personale in sciopero fino al 25 marzo

venerdì 17 Marzo 2017

Una lettera indirizzata al prefetto di Palermo Antonella De Miro, per chiedere un incontro urgente con i sindacati, i vertici dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale e l’attuale commissario straordinario dell’Anfe Costantino Garraffa per individuare soluzioni finalizzate a garantire la continuità delle attività per l’Ente, sottoposto ad una procedura di avvio della revoca d’accreditamento da parte del Dipartimento Regionale all’Istruzione, a seguito di un provvedimento restrittivo riguardante l’ex legale rappresentante.

A siglare la nota, il segretario regionale della Uil Sicilia Giuseppe Raimondi, il segretario generale Uil Scuola Sicilia Claudio Parasporo e il responsabile regionale della Uil Scuola Antonino Panzica, che esprimono preoccupazione per “i 1.500 allievi dell’Anfe che saranno costretti ad interrompere il proprio percorso formativo malgrado i sacrifici e la dedizione del personale amministrativo e docente”.

 

Le preoccupazioni del sindacato – che ha più volte lanciato l’allarme sul peggioramento delle condizioni di lavoro del personale proclamando uno sciopero iniziato il 14 marzo e la cui conclusione è prevista per il 25 del mese corrente – si concentrano dunque non solo sui lavoratori, ma anche sugli studenti, per i quali “si preannuncia difficile raggiungere il completamento dei percorsi avviati”. Attualmente, l’accreditamento dell’Ente è stato sospeso in via cautelativa per 60 giorni, nell’attesa del completamento della procedura avviata, anche se è stata concessa la possibilità di completare i corsi già in fase di svolgimento.

“Il nostro ordinamento – spiegano i sindacalisti riferendosi al decreto legislativo 226 del 2005 – garantisce gli studenti che scelgono percorsi di istruzione e formazione alternativi ai licei e agli istituti tecnici: occorre pertanto garantire agli allievi dell’Anfe la continuità delle lezioni, anche per scongiurare fenomeni quali la dispersione scolastica e l’abbandono degli studi”.

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