Antonello Cracolici è l’ospite della puntata 222 di Bar Sicilia. Il presidente della Commissione regionale Antimafia e deputato regionale del Partito Democratico, ha fatto il punto sull’attività della Commissione, sullo stato di salute del PD, sulle “carriere” di alcuni professionisti dell’Antimafia, senza dimenticare lo scandalo Qatar e il pericolo di infiltrazioni mafiose nei progetti del Pnrr.
COMMISSIONE ANTIMAFIA: PASSATO, PRESENTE, FUTURO
“Riconosco il lavoro fatto dalla commissione delle precedenti legislature. Un lavoro fatto di approfondimenti e conoscenza. Serve avere contezza della macchina amministrativa e predisporre una strumentazione adeguata, anche legislativa, per ostacolare al massimo sia il condizionamento mafioso nelle istituzioni, sia per arginare il fenomeno della corruzione.
Viviamo un momento storico in cui l’Antimafia è cresciuta. Mi ha colpito un fenomeno emerso in alcune recenti inchieste. Siamo abituati alla mafia che, con i suo personaggi manovra la politica. La novità è che adesso alcuni politici, cercano i mafiosi per avere sostegno. Con una battuta diciamo che è la politica che condiziona la mafia.”
Chi svolge compiti delicati come quelli della Commissione Antimafia deve essere come la moglie di Cesare. La condotta dei componenti deve essere specchiata sia sul piano personale che pubblico. Non ci devono essere persone chiacchierate. E’ un tema delicato che affronteremo con l’ approvazione di un nuovo regolamento della Commissione“. E sulla necessità di una riforma, Cracolici dice: “Sulla questione dei poteri attribuiti alla Commissione, ci troviamo di fronte a un cane che si morde la coda. A differenza della Commissione nazionale Antimafia, la Regione siciliana non ha potere, ad esempio, di agire sull’Autorità giudiziaria, non interagisce con lo Stato. Questa Commissione ha una dimensione di studio e conoscenza che, tuttavia, può dare un importante contributo. La mia idea di Commissione? Rispetto a non esserci è meglio che ci sia. Deve essere un riferimento per i cittadini.”
ALCUNE PRIORITA’
“Sicuramente, il tema dei beni confiscati: una giungla. C’è un’alta concentrazione di beni patrimoniali e società sequestrate o confiscate. La gestione di questi beni è dirimente e, attorno al successo del loro riuso, si gioca il successo dello Stato. Bisogna rompere tutte le forme di burocratismo e mettere in cooperazione i soggetti istituzionali coinvolti per superare le condizioni di fallimento, di abbandono del bene. Serve prendere il toro per le corna, affrontare i problemi e mettere risorse.
In Sicilia, ci sono più di 4.500 beni patrimoniali confiscati. Capite bene che possono cambiare il volto di una città e diventare il simbolo di un processo di riscatto.”
Oltre al tema dei beni confiscati, le altre priorità riguardano la Sanità e i Rifiuti, sottolinea Cracolici.
IL PD: ANALISI DI UNA SCONFITTA E PROPOSTE PER UN RISCATTO (CON IL CONGRESSO ALLE PORTE)
“Se il Pd non ci fosse, bisognerebbe inventarlo! Oggi i partiti sono sempre più padronali, personalistici, costruiti per l’occasione. La mi idea è diversa. Penso che i partiti per crescere, debbano aggregare persone. Il Pd ha una tradizione ancorata a valori propri, è un partito sociale.
Il Congresso arriva in un momento complicato, dopo una sconfitta che non è stata elettorale ma politica. Non abbiano perso perché abbiamo preso pochi voti. Paradossalmente, abbiamo ottenuto più consensi rispetto a 5 anni fa. Il problema è che siamo andati al voto senza alleanze in un sistema che premia le alleanze.
Il Pd deve ricostruire una base culturale in grado di parlare a un paese che cambia, un paese che al momento si trova con la Destra al Governo. Deve ridefinire uno spazio politico e ricostruire un terreno di alleanze.
Questo Congresso non mi piace ma ho deciso di sostenere la candidatura a Segretario di Gianni Cuperlo. Avrei preferito affrontare prima i nodi politici, definire la linea del partito e poi individuare la figura che meglio avrebbe potuto dirigere questo nuovo progetto.”
IL PD SICILIANO
“La storia della Sinistra è segnata dalle scissioni. Siamo il popolo a cui piace spaccare il capello in due, che è meglio avere ragione da soli che con gli altri. Il Pd in Sicilia deve essere un partito siciliano e non una filiale del Pd nazionale.”
IL TERRENO DELLE ALLEANZE
Meglio il Movimento Cinque Stelle o Renzi? A questa domanda il deputato del Pd risponde ancora con una battuta. “E’ come scegliere tra mamma e papà! Penso che il Pd debba essere protagonista di una grande alleanza riformista contro questa destra sovranista, confusa, chiacchierona e propagandistica. E’ attorno a questo progetto che bisogna costruire un’idea di alleanze. Da qui alle elezioni europee succederà poco, ciascuno andrà avanti da solo ma, dobbiamo già pensare alle prossime nazionali e alle prossime regionali.”
“QATAR GATE”, GLI SCANDALI AL PARLAMENTO EUROPEO E IL RUOLO DEL PD
“Lo scandalo Qatar a Bruxelles è di una gravità inaudita che va oltre l’eventuale corruzione. siamo in presenza di un tradimento. Quanto accaduto dimostra che non ci sono anticorpi a sufficienza e il Pd non è esente da responsabilità.”
PNRR, INFILTRAZIONI MAFIOSE E CORRUZIONE: LA DIGITALIZZAZIONE E IL “MODELLO AMAZON”
“Dove ci sono soldi, la mafia accende i fari. Per questo occorre intervenire. La via maestra? Abbandonare la visione analogica e passare al digitale. La digitalizzazione aiuta la trasparenza. Penso a un Pubblica Amministrazione “modello Amazon “, ovvero tracciabile in ogni passaggio.”
LE “CARRIERE” DELL’ANTIMAFIA
“Meglio le carriere dell’Antimafia che le carriere dei mafiosi. Dove ci sono persone, ci sono abusi. Tuttavia questa terra dimostra che la reazione della Sicilia, dei siciliani, c’è stata e continua a esserci non solo con gli eroi ma anche con l’impegno delle persone comune che lottano senza perdere la vita. Certo, c’è chi pensa che sia sufficiente mettersi un medaglietta al bavero ma, prima o poi, gli imbroglioni si si scoprono sempre.“
IL MESSAGGIO DELLA PUNTATA 222 DI BAR SICILIA
“Adottate un animale: è un pezzo di famiglia che si arricchisce.”