Guarda in alto il video della 92ª puntata
La prima puntata del 2020 di “Bar Sicilia“, la rubrica della domenica de ilSicilia.it con Alberto Samonà e Maurizio Scaglione, l’abbiamo voluta realizzare in un ospedale, il San Marco di Catania. Una struttura con oltre 450 posti letto, inaugurata nei mesi scorsi nel quartiere Librino alla periferia sud del capoluogo etneo, su un terreno di oltre 20 ettari.
E come ospite d’eccezione abbiamo l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che dall’inizio di questa esperienza governativa sta provando a rivoluzionare la sanità siciliana, rendendola più efficiente e vicina ai cittadini. Il San Marco stesso è un polo medico dotato di alta tecnologia, oltre che di un’area comune dedicata ai servizi di diagnosi, cura e riabilitazione, e di un corpo per le degenze realizzato secondo il criterio delle intensità di cure: insomma, un gioiello vero e proprio, non soltanto per la Sicilia ma per l’intero Mezzogiorno.
Che la sanità siciliana stia cambiando sono i numeri a dirlo: “Siamo stati citati in due ricerche sulla sanità – sottolinea l’assessore Razza – di Svimez e Bocconi. La prima ha detto che diminuiscono i pazienti che vanno in altre regioni italiane per curarsi e Bocconi ha detto che siamo secondi in italia per la qualità dei nostri conti. Inoltre, sul tema dei fondi europei, per il secondo anno di fila il governo Musumeci non ha rimandato un solo euro indietro a Bruxelles: questo vuol dire che abbiamo lavorato in modo molto intenso. Nella prossima giunta sarà, inoltre, approvata una proposta di accordo di programma quadro, con un investimento di 140 milioni di euro che rinnoverà le strumentazioni degli ospedali siciliani. Vogliamo fare in modo che tutte le risorse siano ben investite”.
In merito ai lavoratori della sanità, Razza sottolinea che “dal 1° gennaio 2018 sono quasi 7.000 i lavoratori ad avere ottenuto un contratto a tempo indeterminato. In parte si è trattato di stabilizzazioni, in parte nuove assunzioni. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019, poi, sono stati quasi 4.000 i posti nuovi messi a bando: questo vuol dire che non ci siamo risparmiati e nel 2020 potremo far uscire dal precariato molti altri lavoratori. Un’altra novità, grazie a un accordo con il governo nazionale, è la possibilità di immettere nelle strutture ospedaliere tutti gli specializzandi a partire dal terzo anno di specializzazione”.
Sul tema delle infrastrutture e della ricerca, l’assessore torna sulla missione fatta con il presidente Musumeci a Pittsburgh. A Carini sorgerà Ismett 2 e sarà il primo grande cluster in grado di coniugare ricerca e immediata applicazione in ambito clinico: “Il Centro Rimed e Ismett 2 sono una sfida strategica per la Sicilia, perchè consentiranno di mettere assieme per la prima volta nel Sud dell’Europa un’esperienza di ricerca e sperimentazione della ricerca direttamente in una struttura ospedaliera. Vogliamo che entro il 2022 possa concludersi, secondo programma, il cantiere del Rimed, e che ci siano tempi certi per la costruzione di Ismett 2. Il che significa nuovi posti di lavoro e una Sicilia che vedrà arrivare qui tantissimi giovani che saranno attratti da una delle più grandi infrastrutture della ricerca in Europa”.
Inoltre anche in merito ai cosiddetti “viaggi della speranza“, la Sicilia ha invertito la tendenza: “Il meccanismo della mobilità di persone che vanno a curarsi in altre regioni – spiega l’assessore Razza – è sia in uscita che in entrata. Abbiamo una mobilità in ingresso che vale quasi 60 milioni di euro. Sono numeri in crescita. Infatti, stiamo migliorando ancora di più, e questo lo si realizza con strutture nuove, tecnologie e con le professionalità. Sono proprio questi i temi principali su cui stiamo lavorando”.
Guarda in alto il video della 92ª puntata