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Baracche di Messina: screening sanitario per settemila persone, pronti cinquecento immobili

giovedì 13 Settembre 2018

“Siamo di fronte a un lebbrosario che si tramanda da decenni. Il problema delle baracche a Messina va eliminato una volta per tutte e se il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di emergenza la questione verrà risolta. In caso contrario, un sindaco che non riesce a cancellare queste vergogne è meglio che restituisca allo Stato la fascia tricolore”. Lo ha dichiarato il sindaco Cateno De Luca rilanciando l’attenzione sull’emergenza delle baracche di Messina per le quali il Comune, anche con l’avvenuta costituzione dell’Agenzia per il Risanamento, sta cercando di smantellare le abitazioni precarie per trasferire i cittadini in immobili idonei. 

Abbiamo censito 60 mila mq di amiantoafferma De Luca – ed è in atto il bando per acquisire sul mercato immobili esistenti dove ricollocare le persone che vivono attualmente nelle baracche. Il fallimento è stata la suddivisione delle competenze tra Comune e Istituto Autonomo Case Popolari ma ora non c’è più tempo per perdersi in chiacchiere e in polemiche. Queste persone sino ad oggi sono state le “ultime”, non possono più rimanere lì in quelle condizioni di impressionante degrado. Ci sono già 500 immobili a disposizione, ne servono però 2 mila. Abbiamo iniziato poche settimane fa l’iter per reperire i nuovi immobili, ma stiamo accelerando. E’ una vergogna indicibile questa situazione ma è anche e soprattutto una emergenza igienico-sanitaria perciò bisogna fare davvero in fretta perché esiste il pericolo di tumori ed un caso di asbestosi è già stato riscontrato. Bonificare quell’area significa ridare decoro e dignità alle persone che da 110 anni vivono in condizioni da Terzo Mondo.

“Stiamo avviando lo screening sanitario per 7 mila personeconclude De Luca – e adesso i poteri del sindaco si devono intersecare con i poteri dello Stato e della Regione. Questo ci consentirà di acquisire di imperio gli immobili e ci permetterà di fare quello che non è stato fatto sino ad ora. Le baracche si devono demolire. In un mese abbiamo fatto quello che non è stato fatto in 50 anni. Le case per ricollocare i messinesi delle baracche ci sono le requisiremo, senza se e senza ma. A Messina ci sono oltre 30 mila immobili liberi, intendo requisirli e lo farò con i poteri speciali che lo Stato e la Regione devono darmi. Ci sono già 40 milioni di euro pronti per lo smaltimento dei materiali di quelle baracche che vanno buttate a terra. O porto a termine queste opere e pongo rimedio a questa emergenza oppure vado a casa io e mi dimetto”.

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