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Saranno demolite 150 strutture

Baraccopoli a Messina, al via nuovi cantieri per il risanamento. Schifani: “Impegno concreto per la rigenerazione urbana”

sabato 11 Ottobre 2025
Renato Schifani
Da largo Diogene al rione Taormina, passando per il rione Ariella e via delle Mura. Nelle prossime settimane, la Struttura Commissariale al risanamento delle baraccopoli di Messina, guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, avvierà nuovi cantieri in città per recuperare alcune aree degradate e renderle di nuovo fruibili.
Particolarmente importante la consegna, prevista per lunedì 13 ottobre, dei lavori in via Taormina angolo via Fermi, dove saranno demolite le baracche in una zona colpita da un incendio nei mesi scorsi. Con questo intervento, continua lo sgombero di un’ampia area della seconda baraccopoli. Dopo il 20 ottobre le ruspe arriveranno in un altro lotto del rione Taormina, la via Quinto Ennio, dove si è concluso il trasferimento di 32 famiglie nelle nuove abitazioni. In questo caso, è prevista la demolizione di circa 90 baracche.
Dal 23 ottobre ruspe anche nel rione Ariella, mentre sta per concludersi la prima fase di demolizioni nel largo Diogene. Dal 27 di questo mese al via i cantieri di riqualificazione in via delle Mura e di demolizione dell’ultima baracca rimasta. A conclusione di tutte le attività, le ruspe avranno rimosso circa 150 strutture.
«Con grande impegno e determinazione – dichiara il presidente Schifani, in qualità di Commissario al risanamento – portiamo avanti un duplice obiettivo. Non soltanto, infatti, vogliamo sgomberare intere aree oggi in condizioni di estremo degrado, ma anche riqualificarle e restituirle alla città in un’ottica di rigenerazione urbana e sociale dimostrando che un cambiamento concreto è possibile».
In merito alle notizie relative a cinque nuclei familiari del rione Taormina, non aventi diritto all’assegnazione di nuovi alloggi, il sub commissario al risanamento Santi Trovato chiarisce: «Abbiamo già richiesto ad ArisMe di effettuare i necessari approfondimenti sull’esistenza o meno dei requisiti previsti dalla legge. In particolare la situazione della famiglia con una persona diversamente abile avrà massima attenzione e sarà affrontata con la dovuta sensibilità e priorità in un tavolo istituzionale che permetterà di individuare la migliore soluzione per andare incontro a quanti stanno patendo, oltre al disagio abitativo, anche le sofferenze legate alle fragilità di un familiare».
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