Una barca carica di migranti si è ribaltata al largo di Lampedusa durante le operazioni di trasbordo delle persone sulle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Al momento sono stati salvati 47 migranti e sono in corso le ricerche di eventuali dispersi. Il naufragio è avvenuto a 15 miglia a sud di Lampedusa.
Sono ora in corso le ricerche di eventuali dispersi con le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Impiegato anche un elicottero del Secondo Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania. “Il soccorso di questa notte – si legge in una nota – avviene al termine di una giornata particolarmente intensa dal punto di vista operativo per l’elevato numero di imbarcazioni con migranti segnalate nella giornata di ieri”.
L’elicottero del secondo nucleo aereo Guardia costiera di Catania sta perlustrando l’area dove si è ribaltato il barcone, per provare ad individuare eventuali dispersi. Sulla base delle prime testimonianze raccolte a bordo delle motovedette dai migranti superstiti, sulla “carretta del mare” c’erano in tutto una cinquantina di persone. All’appello mancherebbero altri 5 migranti, ma i racconti dei superstiti, al momento, vengono valutati con il beneficio del dubbio.
IL SINDACO DI LAMPEDUSA
“Ancora un naufragio nel mare di Lampedusa, ancora un grido di dolore che dal Mediterraneo arriva al cuore dell’Europa”. Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, commenta così la notizia del barcone di migranti che si è ribaltato questa notte durante le operazione di soccorso a circa 15 miglia dall’isola.
“Fino ad ora sono 45 i migranti tratti in salvo – aggiunge – ma sono in corso le operazioni di ricerca di possibili dispersi, potrebbero essere fra cinque e sette persone”.”Tra ieri ed oggi, in appena 20 ore sono arrivate sull’isola più di 700 persone – prosegue Martello – al momento il Centro di accoglienza ne ospita circa 1000. Gli strumenti predisposti dal governo nazionale attraverso il ministero degli Interni consentono, grazie anche alle navi quarantena, di gestire gli interventi di primo soccorso e di accoglienza. Ma se vogliamo che il Mediterraneo non sia più un mare di naufragi e diventi un ‘Mare di Pace’, è necessario un intervento dell’Europa per agire sulle cause e sulla gestione dei flussi migratori nel loro complesso”. Continuo a dire – conclude il sindaco – che i principi contenuti del Global Compact for Migration, il documento delle Nazioni Unite, dovrebbero essere un punto di riferimento a Roma ed a Bruxelles”