Verranno eseguite sabato, dai medici dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, le prime due autopsie sulle vittime del naufragio del veliero Bayesian, colato a picco durante una tempesta, il 19 agosto, davanti alle coste palermitane.
A perdere la vita nell’incidente, per cui sono indagati il comandante della nave, l’ufficiale di macchina e il marinaio in turno in plancia, sono stati il magnate inglese Mike Lynch, la figlia 18enne Hannah, l’avvocato Chris Morvillo e la moglie Neda, il banchiere Jonathan Bloomer e la moglie Judith e il cuoco di bordo Recaldo Thomas, unico deceduto dell’equipaggio.
Agli esami parteciperanno i consulenti degli indagati che rispondono di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo
Nel frattempo con un jet privato diretto in Spagna, dove vive con la moglie, ha lasciato la Sicilia il capitano James Cutfield, comandante del superyacht Bayesian, affondato al largo di Porticello. Pur essendo stato iscritto nel registro degli indagati, non aveva l’obbligo di rimanere in Italia.
Intanto, proseguono le indagini. Dopo il comandante James Cutfield, la Procura di Termini Imerese ha emesso avvisi di garanzia nei confronti dell’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e del marinaio Matthew Griffiths. Le ipotesi di reato per tutti sono di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo.
Sono tante le domande che al momento devono trovare risposta, dalla possibile apertura dei portelloni al lancio tardivo del razzo di segnalazione fino alla decisione di lasciare il Bayesian in rada nonostante il meteo avverso.
Un altro nodo da sciogliere riguarda i tempi di recupero del relitto, che non si preannunciano brevi per una serie di motivi organizzativi e burocratici. La preoccupazione maggiore deriva dal serbatoio, che pur essendo rimasto intatto dopo il naufragio contiene circa 18 mila litri di carburante: l’eventuale fuoriuscita rappresenterebbe un disastro per il mare di Porticello, dunque prima del recupero vero e proprio si dovrà procedere con la messa in sicurezza del serbatoio.