PALERMO. Nel 25° anniversario della morte di Padre Pino Puglisi, oggi Beato, si realizza un altro dei suo sogni: la creazione di un asilo nido a Brancaccio. Sorgerà a pochi passi dalla rotonda Norman Zarcone.
Entusiasta il presidente del Centro Padre Nostro, Maurizio Artale: «Quando credi in un progetto che a guardarlo sulla carta sembra irrealizzabile, soprattutto se si considera tale progetto la realizzazione del sogno di un prete che ha dato la sua vita per la sua Comunità, non ti serve ripensare a tutti i sacrifici, a tutto il lavoro e le “battaglie” che hai dovuto fare per raggiungere gli obiettivi prefissati. In questi venticinque anni i volontari e gli operatori del Centro di Accoglienza Padre Nostro hanno fortemente voluto la concretizzazione del sogno del Beato Giuseppe Puglisi, affinchè Brancaccio fosse dotata di quei servizi mancanti ma tanto indispensabili per una crescita dignitosa del territorio e della gente che lo abita» .
A distanza di 25 anni da quel delitto di mafia, avvenuto il 15 settembre 1993, il quartiere di Brancaccio è profondamente cambiato. «Ha cambiato volto e non perchè lo diciamo noi che vi operiamo quotidianamente – prosegue Artale – , ma ve lo potranno confermare tutte quelle persone che l’hanno conosciuta nel tempo in cui Puglisi venne assassinato nel compimento della sua missione. Dai più piccoli ai più grandi, spesso in balia di se stessi e, sopratutto, facilmente soggiogabili dalla malavita. Manca ancora qualcosa nel quartiere che abbiamo sempre fortemente voluto per le famiglie di Brancaccio e, conseguentemente, per “i piccoli di Padre Pino Puglisi”: un asilo nido.
Con grande gioia voglio condividere con tutti voi la notizia dell’avvio del progetto per la realizzazione dell’asilo nido “I piccoli di Padre Pino Puglisi”, che sorgerà nel terreno donato dal Comune di Palermo; un servizio di vitale importanza per chi credeva fortemente nel progetto educativo e nell’azione padagogica. Il progetto – conclude Artale – è reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze, del Comune di Palermo e della Diocesi di Palermo».