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Biagio Conte continua il suo digiuno contro le dipendenze: 23° giorno

martedì 23 Giugno 2020

Diventano ventitré i giorni, in cui il missionario laico Fratel Biagio, fondatore della Missione Speranza e Carità che ospita gratuitamente 1.100 persone povere a Palermo, digiuna nutrendosi di sola eucarestia, prega e fa penitenza in una grotta, nell’entroterra della Sicilia. Fratel Biagio è molto magro come mai è stato, ma è ricolmo di energia; accanto a lui, nella grotta, vi è una teca con il Santissimo ed è in compagnia della bellezza della natura. Il missionario sente di continuare il digiuno, la preghiera incessante per chiedere al buon Dio la conversione di tutti verso il Bene Comune e lancia un:

APPELLO ALLA CHIESA E A TUTTE LE RELIGIONI

” Carissima e amata Chiesa e tutte le varie religioni, religiosi e religiose: dobbiamo rafforzare sempre più la preghiera e l’operato per aiutare e liberare i tanti uomini e donne schiavi di tanti malsani vizi e schiacciati da tante dipendenze negative.
Sono molto rattristato e fortemente addolorato per il perpetrarsi dei tanti e tantissimi mali, vizi, ingiustizie, violenze, sopraffazioni, omicidi, suicidi che si moltiplicano quotidianamente nella nostra sofferta e malata società, soprattutto nelle città e nei paesi. Purtroppo stanno aumentando sempre più i cittadini oppressi e schiacciati dalle schiavitù delle dipendenze negative, dell’alcool, delle droghe, delle sigarette cioè della nicotina, del gioco delle scommesse, delle mode che non rispettano la persona e il corpo e di tante altre negative dipendenze. Ho visto in questi anni ammalare e morire tantissimi uomini e donne, schiavi di queste dipendenze negative: adesso basta, bisogna invocare l’aiuto del Buon Dio.
Carissimi religiosi e religiose è chiaro che questa società purtroppo ha commesso un grave errore: si è allontanata da Dio e dal nostro prossimo. E adesso sarà nostro dovere e impegno invitarla a ritornare a Dio e al nostro prossimo, soprattutto a quelli più in difficoltà, poveri e disagiati aiutiamo anche quelli schiacciati dalle dipendenze negative, richiamandoli, correggendoli, e guidandoli nella retta via, cioè al bene.
Preghiamo per i giovani che sono tanto a rischio per l’assenza del lavoro, per un futuro non stabile, incerto, insicuro e stiamo vicino a quelli più fragili, sia ai giovani locali sia agli immigrati; rischiano di precipitare nelle sabbie mobili, cioè nel giro dello spaccio, della prostituzione, della delinquenza.
Adesso basta: bisogna subito impegnarci a costruire una società più civile e più giusta che tuteli soprattutto i giovani e i meno giovani, la famiglia e ogni singolo cittadino. Impegnandoci così a creare una più vera e stabile generazione non più nel male ma nel bene.
Appello urgentissimo a tutte le Istituzioni, a tutte le professioni, alle scuole, ai mezzi d’informazione, a tutte le nazioni, alla chiesa, a tutte le religioni e in non religiosi: facciamo attenzione, non si deve acconsentire e permettere l’utilizzo e il consumo di tutto ciò che causa e determina le dipendenze negative.
Carissimi religiosi e religiose, facciamo attenzione ad essere anche voi liberi da queste dipendenze negative; siate prudenti per essere di buon esempio. Come dice il buon Dio “ama il prossimo tuo come te stesso”; chiaro che se ami e rispetti te stesso potrai amare e aiutare anche e soprattutto il tuo prossimo. E così tutti insieme possiamo debellare questi mali e costruire un mondo migliore.
Carissimi religiosi e religiose in comunione con tutta l’umanità rispondiamo a questa società malata e disobbediente con la preghiera e le opere buone di carità e di solidarietà cercando di invitare tutti a una vera conversione, al buon Dio, al nostro prossimo per il bene comune.”

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