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Il confronto

Biologi siciliani contro il nuovo tariffario: “A rischio un settore cruciale della sanità. Regione intervenga” CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 17 Gennaio 2025
Il sistema sanitario regionale rischia il blocco nell’erogazione di prestazioni essenziali a causa di un nomenclatore tariffario insostenibile. L’aggiornamento del Ministero della Salute del 25 novembre 2024, entrato in vigore il 30 dicembre dello stesso anno, ha sollevato un’ondata di preoccupazione per le conseguenze economiche sulle strutture di diagnostica convenzionate e per il futuro della professione laboratoristica.

Oggi, 17 gennaio 2025, a Palermo, nella sede dell’Ordine dei Biologi della Sicilia, si è svolto un incontro di grande rilievo, dal titolo “Tutela del Titolo Professionale nella diagnostica di laboratorio: l’Ordine sostiene le competenze dei colleghi laboratoristi nella sanità di prossimità”, per affrontare la questione. L’evento, fortemente voluto dal presidente dell’Ordine Alessandro Pitruzzella, ha rappresentato un’occasione cruciale per affrontare le criticità legate al nuovo tariffario e per sollecitare un intervento risolutivo da parte delle istituzioni politiche.

Il grido d’allarme

“Con l’entrata in vigore del nuovo tariffario, le tariffe per le analisi cliniche sono state ridotte del 20-30%. Questo rende insostenibile l’erogazione di molte prestazioni, perché i costi dei reagenti e dei materiali superano quelli rimborsati – evidenzia Pitruzzella -. I laboratori, per mantenere gli standard di qualità, si trovano costretti a ridurre il personale o a chiudere alcune attività. Questo si traduce in un grave danno per i cittadini, che rischiano di vedere negate prestazioni essenziali. Abbiamo invitato rappresentanti politici, il Presidente della Regione, i deputati e i sindacati. Credo che questa situazione possa essere risolta solo con un intervento istituzionale. Servono risorse economiche adeguate per consentire ai laboratori di continuare a operare e garantire il diritto alla salute dei cittadini”.

La voce del settore

Durante l’evento, numerosi biologi laboratoristi e titolari di strutture convenzionate hanno espresso il loro profondo disagio e le difficoltà operative causate dall’introduzione del nuovo tariffario. I partecipanti hanno sottolineato con forza l’urgenza di individuare soluzioni immediate per scongiurare il collasso di un settore vitale per la sanità pubblica e privata.

L’Ordine dei Biologi della Sicilia, rappresentato con determinazione dai suoi vertici, ha ribadito il proprio impegno a tutelare la professione in tutte le sedi competenti. Con un approccio proattivo, l’Ordine si pone l’obiettivo di avvicinarsi a una soluzione equa e sostenibile, a beneficio sia dei professionisti che del sistema sanitario nel suo complesso.

Sul tema è intervenuto anche l’avvocato Giuseppe Impiduglia, da tempo impegnato a fianco dei biologi in questa battaglia legale. Impiduglia ha illustrato con chiarezza le principali criticità giuridiche legate al nuovo tariffario, portando un messaggio di speranza ai presenti: “Le censure mosse al nuovo tariffario sono fondate, e ci sono tutti i presupposti per un esito favorevole o almeno per un’istruttoria approfondita che valuti la situazione. La speranza è che sia la politica sia il sistema giuridico comprendano la gravità del problema e intervengano tempestivamente.”

L’avvocato ha inoltre ricordato l’importanza dell’udienza chiave fissata per il 28 gennaio, che potrebbe rappresentare un passaggio cruciale per il riconoscimento delle istanze avanzate dalla categoria.

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