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“Noi siamo pronti ad iniziare le procedure di disinnesco. Attendiamo l’ok dalla Prefettura”. Lo riferisce il tenente colonnello Francesco Diati, addetto stampa, IV Reggimento Genio Guastatori della Brigata Aosta. Nel cantiere del porto di Palermo in cui è stato rinvenuto l’ordigno statunitense della II Guerra Mondiale da circa 600 libre i militari sono pronti.
L’ordigno è stato scoperto in un fortino nascosto dall’erba all’interno del Porto. E’ stata imposta l’evacuazione di oltre settemila residenti della zona adiacente al ritrovamento della bomba per effettuare le operazioni.
“Abbiamo costruito una camera di espansione – spiega il maggiore Daniele Piazza, che guida gli artificieri che opereranno – in cui verrà fatta brillare una parte della bomba. Il raggio di azione della bomba è di circa 1850 metri, ma con la camera di espansione è stato ridotto a 400 metri“. L’ordigno verrà imbracato e spostato con una gru nella camera di espansione.
“Qui attraverso un macchinario definito swordfish – spiega il luogotenente Giuseppe Carini – sezioneremo la bomba attraverso una lancia che ‘spara’ acqua e sabbia ad alta pressione. La parte non in sicurezza verrà fatta brillare qui dentro, in sicurezza”.
Nell’area in cui è stato rinvenuta la bomba – nel Porto – operano 12 tra ufficiali e sottufficiali del IV reggimento Genio Guastatori. Dall’inizio dell’anno i militari hanno già eseguito 1500 interventi di bonifica di ordigni ritrovati nel territorio siciliano.
VIA ALLE OPERAZIONI: IL PUNTO DEL COMUNE
Sono in corso le operazioni di disinnesco della bomba statunitense della seconda guerra mondiale da circa 600 libre rinvenuta nella zona del porto di Palermo. Le operazioni sul posto sono eseguite dai militari del 4′ Reggimento Genio Guastatori.
Le operazioni di evacuazione sono iniziate alle 6 del mattino nella cosiddetta “zona rossa” i cui accessi sono stati e sono tutt’ora presidiati dalla Polizia Municipale. Le operazioni si sono svolte in maniera tranquilla ed ordinata. Soltanto in pochi casi le forze dell’ordine hanno accompagnato all’esterno della zona rossa alcuni nuclei familiari.
Oltre che con le Forze dell’ordine, l’intera operazione si è svolta con l’ausilio di volontari e della protezione civile, circa 180 quelli in forza al Comune di Palermo. Questi fino alle ore 9.30, in via del tutto precauzionale, hanno verificato la presenza di persone all’interno delle abitazioni della zona rossa.
Sono state circa 500 le persone che hanno usufruito dei mezzi messi a disposizione dell’Amat ed accompagnate presso il punto di raccolta all’interno dello stadio “Renzo Barbera”, mentre una ventina di persone con disabilità sono state accompagnate presso il secondo punto di raccolta al Pala Uditore. Nessuna persona è stata accompagnata al Pala Oreto o in maniera autonoma e per questo la struttura è rimasta chiusa.
All’interno della zona rossa sono rimasti 3 gruppi di forza dell’ordine in funzione di servizio antisciacallaggio.
Infine, le persone positive al Covid-19 sono state accompagnate dal personale dell’Asp e del 118 in luoghi dedicati per il mantenimento dell’isolamento.