Questa primavera 2017 sarà ricordata per il fiorire di negozi per la vendita di marijuana legale, con 85 punti vendita del marchio EasyJoint sorti in questi ultimi mesi in tutta Italia. Un vero e proprio boom, anche in Sicilia. Nell’Isola, infatti, ne sono stati aperti 7 nel giro di poche settimane: tre a Palermo e uno rispettivamente a Catania, Messina, Trapani e Caltanissetta. E il trend in forte crescita.
Sin dal primo giorno i negozi, sia fisici che online, sono stati presi d’assalto, tanto che a causa dell’elevato numero di richieste i responsabili sono stati costretti a sospendere gli ordini. Sono, infatti, tantissimi coloro che hanno acquistato il prodotto messo in vendita dalla catena. Vasetti da 8-10 grammi venduti al prezzo di 17 euro. Si tratta di una particolare varietà di erba chiamata “Eletta Canapa” che produce un’infiorescenza con un livello di Thc, ovvero il principio psicoattivo della marijuana, inferiore al limite di legge.
Un enorme successo imprenditoriale, ma gli ideatori tendono a sottolineare la valenza politica e sociale dell’iniziativa. Come si legge nel sito, “EasyJoint è un progetto che attraverso la commercializzazione e la valorizzazione delle infiorescenze di Canapa Sativa Legale di elevata qualità contribuisce al processo di legalizzazione in Italia”. Una discussione, quest’ultima, che ormai si protrae da tempo. Molti esponenti del mondo della scienza e della cultura hanno lanciato appelli in favore della legalizzazione, ma il Parlamento, dove già sono stati presentati diversi disegni di legge, continua a tergiversare.
Lo Stato italiano vieta la produzione e la vendita di cannabis, tranne che per usi scientifici e farmaceutici, poiché la considera sostanza stupefacente quando il suo contenuto di tetraidrocannabinolo supera lo 0.6%. Da qui l’idea di sfruttare le maglie della norma per commercializzare la marijuana con una percentuale di Thc al di sotto di questa soglia, accendendo così i riflettori sul tema al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sulla politica.
L’erba venduta da EasyJoint non ha nulla a che vedere con quella da strada. Infatti, oltre a contenere un principio psicoattivo molto blando, ha un livello basso di cannabidiolo (inferiore al 4%Cbd), ovvero il principio che ha effetti sedativi. Per questo ha stimolato la curiosità non solo di chi fa consumo di droghe leggere, ma soprattutto di tante persone comuni che volevano provare l’erba alla stregua di un qualsiasi prodotto omeopatico.
La materia prima utilizzata è lo scarto della produzione italiana di canapa sativa destinata all’industria. È coltivata senza l’impiego di alcun additivo chimico, selezionata e recisa a mano ed essiccata naturalmente. Una trovata davvero geniale che consente agli agricoltori di valorizzare un materiale fino ad oggi usato come fertilizzante e a EasyJoint di vendere un prodotto a basso costo.