Il campionato del Palermo non si ferma neanche a Natale. Dopo il match dell’antivigilia, per gli uomini di Corini non c’è tempo per gustare l’abbondante cenone. I rosa, infatti, dovranno mettere subito da parte vischio e regali e tornare in campo per il famigerato “boxing day” di Santo Stefano.
I rosanero sono tornati da Como con uno punto abbastanza striminzito, che non lascia contento nessuno e come a Parma hanno visto svanire oltre il novantesimo minuto il successo. In questi giorni di festa il tecnico di Bagnolo Mella e la sua squadra hanno addentato un panettone molto amaro e difficile da buttar giù. Dopo un periodo decisamente da dimenticare, i siciliani erano apparsi più convincenti e determinati, come certificato in alcuni sprazzi dello scontro con il Pisa. Un centrocampo rinvigorito, un lavoro sugli esterni d’attacco che per la prima volta sembra aver trovato giusta mentalità e dimensione, un’alta percentuale realizzativa, un controllo e una pressione costante sugli avversari.
Per qualcosa che si aggiusta c’è però qualcosa che si rompe.
Questa volta c’è ben poco da recriminare a mister Corini. Il Palermo paga infatti care le ingenuità difensive. A determinare il clamoroso risultato finale sono state infatti le prestazioni molto al di sotto dell’insufficienza di Nedelceauru e Marconi e l’impatto negativo al match di Aurelio.
A inizio stagione era difficile da poter immaginare ma questa è la triste realtà: il Palermo attenderà la Cremonese in grave emergenza difensiva. Ceccaroni è rientrato in gruppo ma non è ancora nel pieno delle sue forze mentre l’infortunio di Lucioni potrebbe essere più lungo del previsto. Già da tempo i tifosi si erano rassegnati all’idea di rivedere i propri beniamini nuovamente insieme prima della fine del 2023. Adesso si aggiunge la maxi squalifica di Marconi. Da eroe della promozione a imputato sotto la gogna è un attimo. Il gesto fuori luogo e di stizza del numero 15 rosanero era inizialmente passato inosservato agli occhi del direttore di gara per poi essere rivalutato al var ed essere pesantemente sanzionato. Un episodio fatale non solo per il classe ‘89, che adesso dovrà scontare ben tre turni di stop, ma anche e soprattutto per il club di viale del Fante.
Le scelte sono limitate. Con i soli Nedelceauru e Graves come giocatori di ruolo, e l’incognita dell’ex Venezia, Corini continuerà a puntare sulla difesa a 4 o cercherà di ricorrere ai ripari con una difesa a 3 con l’inserimento di Mateju? Una cosa sembra certa, l’allarme rosso che giunge dalla retroguardia, in vista di una scatenata Cremonese, arriva nel momento peggiore in assoluto.
Tirando le somme la difesa è un colabrodo che fa acqua da tutte le parti. Dopo il match contro il Brescia, dell’8 novembre, i rosa hanno incassato sempre almeno una rete: 12 in 6 partite. Troppe per chi ambisce a importanti piazzamenti. Una solidità che i rosanero dovranno ritrovare per non essere schiacciati dai grigiorossi, reduci dallo straripante 4-0 rifilato al Modena. I lombardi hanno intrapreso una trionfante risalita dall’arrivo di Stroppa in panchina e attualmente sono tra le rose con il miglior rendimento e una difesa da far invidia chiunque, con un solo gol subito in sette turni. Coda e compagni non intendono certamente mollare il colpo e cede il passo a Venezia e Parma.
Ancor prima di effettuare il giro di boa, il Palermo, conti alla mano, può iniziare a stilare una prima pagella e valutare il bilancio di metà stagione: una partenza brillante, seppur a tratti poco convincente ma comunque efficace, per poi scivolare nell’inspiegabile baratro che ha reso la vetta sempre più coperta dalle nubi. “E’ intelligente ma non si applica“: e così da gennaio i rosa saranno chiamati a capovolgere un 5,5 in un 10 e lode.