“Ciò che dai ti ritorna indietro“, la grande legge del karma ha agito in questo modo su un bracconiere.
In Sudafrica è stato calpestato a morte da elefanti, nel fine settimana, tra il 17 e il 18 aprile 2021, un sospetto bracconiere. A darne la notizia è stato un funzionario del famoso parco nazionale Kruger, una delle riserve faunistiche più grandi dell’Africa.
IL FATTO
Durante i controlli di routine, le guardie forestali hanno avvistato tre bracconieri che si imbattevano in un branco di elefanti mentre provavano a scappare. Le guardie forestali hanno più tardi scoperto che, uno degli uomini era stato “pesantemente calpestato” ed è morto. Anche un altro uomo è stato attaccato ma è riuscito a scappare, mentre un terzo è stato arrestato.
Le guardie hanno trovato un fucile e un’ascia, ha affermato Isaac Phaahla, portavoce dei parchi nazionali sudafricani (SANParks).
LA SITUAZIONE
I bracconieri, parte di un’organizzazione di traffico internazionale, usualmente aprono il fuoco sui rinoceronti ed elefanti per mozzare le loro corna e zanne, molto richiesti in Asia per il suo impiego nella medicina tradizionale o come presunto afrodisiaco.
Il Sudafrica, che ospita circa l’80 per cento della popolazione mondiale di rinoceronti, è considerata il paradiso per i bracconieri, con molte uccisioni concentrate nel parco di Kruger, anche se il fenomeno è in flessione da sei anni.
Negli ultimi trent’anni il numero degli elefanti è crollato dell’86%, secondo le stime più recenti. Ogni anno quasi 20.000 elefanti africani vengono uccisi dai bracconieri, circa 50 esemplari al giorno, uno ogni mezz’ora.
Nel 2020, il bilancio degli animali uccisi ha raggiunto le 394 unità, con un calo di un terzo sull’anno precedente, secondo i dati governativi. Nonostante questo, Phaahla ha dichiarato all’Afp che “le incursioni dei bracconieri non sono diminuite, avvolte raggiungono il numero di 40 al giorno”.
Ai bracconieri, inoltre, si aggiunge la siccità che, in alcune zone porta alla morte di queste ed altre specie.