Sembrano ormai lontani, anzi remoti, anni luce i tempi del “patto di non belligeranza“ e della conferenza stampa congiunta tra Cateno De Luca e Dino Bramanti per una campagna elettorale di reciproca stima. Tra i due candidati a sindaco ora è guerra aperta e, a distanza di un mese dall’idillio politico, il “politically correct” è definitivamente tramontato.
Bramanti non fa mistero del suo disappunto verso quello che potrebbe essere l’eventuale antagonista se si dovesse arrivare al ballottaggio. I sondaggi, infatti, – a torto o a ragione nessuno può saperlo – ipotizzano un duello proprio tra questi due candidati per la sindacatura della città di Messina. Il 10 giugno incombe, i confronti proseguono e Bramanti lancia nuove bordate all’indirizzo del rivale.
“La storia si ripete – ha detto Bramanti –. Ogni volta che partecipo a un dibattito pubblico con Cateno De Luca, lui fa di tutto per mettersi al centro dell’attenzione con metodi assolutamente cialtroneschi e denigratori. È un modo provocatorio e scorretto di fare politica che lui ha innato e che non possiamo più accettare”. Poi l’annuncio da parte di Bramanti: “Proprio per questo, non parteciperò più a un dibattito dove sarà presente questa persona, perché mortifica la democrazia e la dignità delle persone”.
Bramanti ha infine aggiunto che “nei giorni conclusivi della campagna elettorale la sola e unica priorità anche in termini di tempo e di impegni sarà quella del confronto con i cittadini”. “Quando si intraprende un percorso come quello che ho intrapreso io – ha dichiarato il candidato sindaco del centrodestra -, si cerca l’appoggio ed il consenso di tanti. Ho iniziato dalle persone che mi stanno più lontane, per arrivare a quelle che mi stanno vicinissime. D’altro canto si sa: un sindaco deve gestire la Città come un buon padre di famiglia”.