La Corte Europea dei Diritti dell’uomo ha dichiarato ricevibile il ricorso presentato dai legali dell’ex numero 2 del Sisde Bruno Contrada contro le perquisizioni e le intercettazioni a cui è stato sottoposto negli ultimi due anni su disposizione della Procura di Reggio Calabria e dalla Procura generale di Palermo.
Contrada ha scontato la sua pena, 10 anni per concorso in associazione mafiosa. Ma nell’ambito di altre indagini come l’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso con la moglie Ida Castelluccio il 5 agosto 1989, era emersa l’esigenza investigativa di accertare alcuni fatti nella sua abitazione.
Tre perquisizioni, quando Contrada non era indagato, eseguite tra il 2017 e il 2018 e secondo il legale di Contrada, l’avvocato Stefano Giordano, le tre perquisizioni subite non erano legali.
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