La guardia di finanza ha eseguito un provvedimento emesso dal gip che dispone il sequestro di 150mila euro nei confronti di Calogero Foti, dirigente della Protezione Civile Regionale, Gianluca Salvatore Galati Casmiro, già dirigente esterno della Regione siciliana e Pietro Lo Monaco, già dirigente di ruolo della Regione, oggi in pensione.
Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle sotto la direzione della Procura di Palermo hanno consentito di accertare che sette dirigenti (sei di ruolo ed uno esterno) della Regione siciliana, tutti indagati per peculato, avrebbero percepito direttamente 590mila euro a titolo di compensi per incarichi “aggiuntivi” conferiti dall’amministrazione regionale, in violazione delle disposizioni che stabiliscono il principio dell’onnicomprensività del trattamento retributivo dei dirigenti pubblici.
In particolare, all’epoca dei fatti, gli enti pubblici, le società partecipate ed i privati presso cui i dirigenti regionali svolgevano l’incarico “aggiuntivo” avrebbero dovuto versare il 100% del compenso nelle casse della Regione Siciliana che avrebbe provveduto per i dirigenti in posizione non apicale, a liquidare il 50% al dirigente e a destinare l’altro 50% al trattamento accessorio della dirigenza; per i dirigenti in posizione apicale, a destinare il 100% al trattamento accessorio della dirigenza.
Il gip di Palermo, ravvisando per alcune delle posizioni contestate il meno grave reato di “peculato mediante profitto dell’errore altrui”, con conseguente prescrizione delle condotte commesse tra il 2009 e il 2011, ha disposto il sequestro di 7.808 euro nei confronti di Calogero Foti, di 12.000 euro nei confronti di Gianluca Salvatore Galati Casmiro, e di 134.142 nei confronti di Pietro Lo Monaco.
Cifra, quest’ultima, che corrisponderebbe ai compensi incassati per gli incarichi di “soggetto attuatore” delle strutture commissariali costituite nel 2009, su disposizione della Presidenza del Consiglio, per fronteggiare i gravi dissesti idrogeologici che hanno interessato il territorio della Provincia di Messina e, nel 2011, a fronte dell’eccezionale flusso di migranti dai Paesi del Nord Africa.
Tali incarichi si sono aggiunti a quello di dirigente generale del Dipartimento della Protezione Civile Regionale. Poichè è stato lo stesso Lo Monaco a sottoscrivere i dispositivi di pagamento a suo favore, il gip ha ritenuto configurata, nei suoi confronti, la più grave ipotesi di “peculato”. Resta impregiudicata la possibilità per la Regione Siciliana di procedere al recupero delle somme indebitamente percepite dai soggetti nei cui confronti il gip ha ritenuto prescritti i reati ipotizzati.