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la denuncia

Caccia, associazioni all’Ue: “Troppe violazioni, aprire procedura contro l’Italia”

mercoledì 15 Marzo 2023
Foto Ansa

Con una lettera congiunta al Commissario europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevičius e alla Direzione generale Ambiente della Commissione europea, le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia e Wwf Italia hanno hanno chiesto l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione della direttiva Uccelli in materia di caccia e del Regolamento della Commissione europea sul divieto di munizioni al piombo nelle zone umide.

Le associazioni evidenziano che «Nonostante i numerosi contenziosi comunitari in materia venatoria che hanno condotto a procedure di infrazione, condanne della Corte di Giustizia, adeguamenti normativi, nuove procedure e indagini Pilot, l’Italia continua a violare, di diritto e di fatto, la direttiva Uccelli specialmente negli ambiti per i quali ha ricevuto dei chiari alert da parte delle istituzioni europee».

Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf  ricordano il caso della caccia all’avifauna in periodo di migrazione prenuziale: «Una fase biologica di estrema importanza per la conservazione di specie e popolazioni, nella quale, non a caso, l’attività venatoria è rigorosamente vietata. Ciononostante, da anni i calendari venatori continuano a consentire la caccia agli uccelli in questi periodi, disattendendo le norme, i pareri dell’Ispra e le prescrizioni europee».

Altro caso sottolineato è quello della «Caccia esercitata su specie in stato di conservazione sfavorevole in assenza di adeguati piani di gestione o in presenza di piani di gestione inefficacemente applicati, come nel caso dell’allodola, della tortora selvatica e della coturnice, i cui piani sono del tutto inattuati se non nelle parti che consentono il prelievo delle specie».

Inoltre, per ambientalisti e animalisti è da drammatica la situazione del bracconaggio, «Con il fallimento pressoché totale del Piano nazionale per fermare i criminali, la cui approvazione aveva portato ad archiviare l’inchiesta aperta dalla Commissione europea, e il susseguirsi di gravi atti di bracconaggio dei quali abbiamo dato notizia alle autorità europee».

Le associazioni sottolineano anche «La violazione del nuovo Regolamento (2021/57) della Commissione europea sul divieto di utilizzo di munizioni al piombo nelle zone umide, indispensabile per arginare la mortalità degli uccelli selvatici per saturnismo e dunque problemi molto seri a specie ad alta valenza conservazionistica. Evidenti, in tal senso, sono le violazioni commesse dalla circolare “interpretativa e attuativa” del Regolamento europeo emanata dai ministri dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e dell’Agricoltura Lollobrigida, che ha fortemente ridotto la portata del divieto attraverso una definizione limitata ed errata delle zone umide».

La lettere di Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wff conclude: «La mole e la qualità delle infrazioni commesse dall’Italia al diritto europeo sono tali da rendere inevitabile l’apertura di una nuova procedura di infrazione complessiva contro un regime di caccia, quale quello italiano, macroscopicamente e strutturalmente illegale e, purtroppo, favorito dall’accondiscendenza di molte amministrazioni, nazionali e regionali. A ciò deve aggiungersi il fatto, più importante di tutti, del danno grave e continuativo che tutto questo comporta per la fauna selvatica e per il patrimonio di biodiversità, un vero e proprio disastro ambientale. Questione ancor più grave se vista alla luce dell’altissima tutela costituzionale degli animali selvatici e degli impegni assunti dalle autorità comunitarie e nazionali in tema di strategia europea per la biodiversità, che obbliga tutti a garantire il miglioramento dello stato di salute degli uccelli in difficoltà e comunque di non deteriorarlo ulteriormente. Impegni che vanno attuati dalle istituzioni, a partire dal ministero dell’Ambiente, mettendo fine a una stagione di incuria, distrazioni, mancate tutele e vere e proprie autorizzazioni alla distruzione della natura».

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