“Rimetto il mio mandato nelle mani del presidente Musumeci ma non devo sbattere nessuna porta e rivolgo anzi un saluto al presidente e al suo governo che e’ impegnato nel soccorrere una Sicilia in affanno e che merita quindi il nostro assoluto rispetto. E’ giusto lasciare spazio a chi ha vinto le elezioni e ha diritto di fare le scelte”. Lo ha dichiarato il Commissario straordinario della Città Metropolitana di Messina, Francesco Calanna, che ha rimesso nelle mani del governatore Nello Musumeci il proprio mandato e ha spiegato i motivi della sua decisione nel corso di un’apposita conferenza stampa a Palazzo dei Leoni.
“Era importante necessario rispettare la tempistica politica – ha spiegato Calanna -. Sin qui sono rimasto perché non si poteva fuggire al compito di approvare il bilancio della Città Metropolitana. Tra pochi giorni approveremo anche il bilancio consuntivo. Ho trovato in questo contesto di Palazzo dei Leoni la piena collaborazione del personale nel gestire tutta una serie di programmazioni e impegni importanti come il Masterplan ed il Patto per Messina. Ho rimesso sul giusto binario la programmazione dell’ente e basti pensare che sul Masterplan parliamo di 332 milioni di opere e infrastrutture necessarie per il nostro territorio ed e’ stata fatta un’attività di rimodulazione delle procedure. Ho anche fatto un’azione di riordino con il Cas, individuando gli svincoli da realizzare ed ho anche attuato il verbale di chiusura con Anas per le opere di loro pertinenza. Al tempo stesso mi sono attivato per quelle iniziative che non avevano i progetti esecutivi e ci siamo interfacciati con i Comuni per una rimodulazione condivisa del Masterplan“.
“Nelle mie scelte non c’è stato nulla di politico – ha aggiunto Calanna -. Il mio ruolo doveva essere tecnico e a questa regola mi sono conformato, con rispetto per le Istituzioni. Chi vince deve individuare la propria squadra e governare, c’è un tempo per le elezioni e un altro per amministrare il territorio mettendoci il massimo senso di responsabilità. Rendo merito al presidente Musumeci, che ha una storia politica differente dalla mia ma al quale riconosco nel suo percorso politico e amministrativo una azione improntata su uno spessore etico sempre alto”.