I nostri nonni usano dire che i proverbi antichi non sbagliano mai, frase ancor più vera nel caso dell’attuale situazione del Palermo. Dopo la vittoria del Lecce di ieri sera, la promozione diretta della squadra rosanero diventa sempre più difficile, accostabile più ad una speranza che a una solida realtà.
La stagione rosanero è partita con un solo obiettivo: non ripetere gli errori dello scorso anno. Già, gli errori della stagione passata, quella terminata nella convulsa partita di Frosinone, a cui si è arrivati a causa di una serie di partite sbagliate con le squadre fanalino di coda del campionato. Invece il copione è stato lo stesso, sono cambiati solo gli attori. Se lo scorso anno Coronado si divorava il rigore promozione contro il Cesena, oggi abbiamo i sanguinosi pareggi con Padova (ultimo) e Livorno (quartultimo).
Sono cambiati gli attori, si diceva, anche e soprattutto in panchina: Tedino prima, Stellone poi e Delio Rossi oggi. Fatto sta che la chiave di volta della stagione rosanero non si trova. Tutto ciò anche a causa di una programmazione sbagliata, di un potenziamento della rosa praticamente inesistente e di un sistema di gioco ancora oggi latitante.
Certamente le vicende legate alle varie trattative per la cessione della società rosanero non hanno di certo rasserenato il già turbolento ambiente rosanero. Cascio prima, gli inglesi poi ed oggi la Arkus ottengono molte più attenzioni rispetto alle prestazioni dei giocatori rosanero.
Eppure le prestazioni di alcuni giocatori meriterebbero certamente un commento, a cominciare dal capitano Bellusci, bravissimo come arringatore di folle in conferenza stampa ma non altrettanto a frenare le gambe in campo, dove prende praticamente cartellini a ripetizione. Altra menzione merita certamente Alesaami, giocatore divenuto la copia sbiadita delle prime stagioni in rosanero. Infine chiudiamo con la gioia e il dolore della stagione rosanero, ovvero Brignoli. Il portiere rosanero, pur rivelandosi decisivo in molte partite, si è rivelato altrettanto devastante in partite snodo della stagione.
Possiamo quindi concludere che, se oggi il Palermo è in questa situazione, è solo colpa del Palermo. Gli errori sono stati fatti un po’ da tutti gli attori in gioco, ma nella vita bisogna sempre pensare positivo. Ci sono tre giornate da qui alla fine del campionato, nove punti a disposizione. Bisogna pensare a vincere tutte le partite rimaste, vada come vada, se non altro per tenere dietro uno scatenato Benevento e partire così con due risultati su tre a disposizione per i probabili play-off. Il diktat rosanero, da oggi in avanti, è pensare al campo. Bisogna ricordarsi che ognuno è artefice del proprio destino e che quindi, chi è causa del suo male pianga se stesso.