“Né con i 5stelle né con le destre, né con campi larghi che con la scusa dei tecnici poi fanno governare i politici e dicono di sì a tutto”. Carlo Calenda a Messina, nell’ambito del tour siciliano di Azione, indica i confini entro i quali si muoverà il partito alle amministrative di maggio.
IL PERIMETRO DI AZIONE
Limiti che sono strettissimi perché al momento nel centrosinistra l’ipotesi più accreditata è un esponente dei 5Stelle (Valentina Zafarana) o in alternativa un tecnico che possa piacere ai moderati in chiave ballottaggio. Il leader di Azione, che incontra i suoi all’Auditorium Fasola, sa bene che, a differenza di Palermo dove ha schierato Ferrandelli, in riva allo Stretto non ha già un nome pronto da poter far correre da solo. Inoltre deve fare i conti con due fattori: gli addii che si sono registrati tra i responsabili di Azione , e le dichiarazioni di Palmira Mancuso di +Europa “non replicheremo a Messina il modello Palermo”. Per le amministrative infatti +Europa è con la coalizione del centrosinistra e là vuole restare.
“Sono qui per capire- dichiara ai giornalisti Calenda- Voglio ragionare se la strada potrebbe essere la stessa seguita a Palermo. Ma i limiti sono sempre quelli che ho seguito finora. Stesso discorso vale per la Regione. Quello che noto è che non gliene frega niente a nessuno delle Comunali, il dibattito è tutto incentrato sulla Regione. Invece noi dobbiamo fare il discorso inverso. Governare le città è importante. E la nostra proposta è un riformismo pragmatico con attenzione ai valori. Noi diciamo cosa si proponiamo di fare, come farlo, in che tempi. La politica in Italia oggi è slogan e populismo. Noi siamo concreti”.
Il nome di un eventuale candidato sindaco di Azione Calenda non lo fa, vuol discutere con chi rappresenta la città e anche con i Repubblicani (presente in sala Pietro Currò), con +Europa (che però ha detto come la pensa). Al Fasola tra i presenti c’erano anche Maurizio Bernava, Maurizio Ballistreri, Saro La Rosa (colonne portanti del sindacalismo messinese negli anni passati).
SU DE LUCA
Drastico il commento di Calenda sull’amministrazione De Luca: “Messina esce da questi anni con un’impronta populista. Magari Cateno De Luca avrà fatto anche cose buone ma ha dato molto spettacolo. A Messina serve un piano industriale e di sviluppo. Non può essere ostaggio di un Ponte fantasma”.
NON E’ SEMPRE COLPA DEI POLITICI
Calenda ha poi invitato i siciliani ed i messinesi ad essere davvero “protagonisti” delle proprie scelte “non è sempre colpa dei politici se poi si continua a votare sempre la stessa classe dirigente che punta ai propri interessi. Io dico, attenti al voto di prossimità che è un voto per abitudine. Secondo me deve essere spezzata questa catena, ed in Sicilia che è a Statuto speciale, questo è possibile”.
AZIONE PERDE PEZZI
In attesa delle decisioni sul nome del candidato sindaco (a meno che non prevalga l’opzione centrosinistra), Azione perde pezzi. A dimettersi sono stati: Eleonora Urzi Mondo (delegata nazionale- componente provinciale e già membro del direttivo regionale) Francesco De Pasquale (componente provinciale, già responsabile organizzazione provinciale), Dino Smedile (componente provinciale, consigliere di circoscrizione) Giorgia Cavaliere, Maria Rosa Irrera, Francesca Smedile (componenti del provinciale),Tonino Mangano (provinciale e già responsabile comunicazione provinciale nonché referente per Villafranca in Azione).
“C’è stato un Congresso regionale- risponde Calenda ai cronisti in merito allo stato di salute di Azione in città e in Sicilia- Ci sono state posizioni diverse nel dibattito, come sempre accade. Chi ha perso al congresso ha fatto la scelta di andar via. Scelte personali”