Nel 2021 è ancora legale legare un cane ad una catena, magari per tutta la durata della sua vita in gran parte d’Italia. Lo rivela il Rapporto “Verso il divieto di tenere i cani legati alla catena“, realizzato dalla startup Green Impact e dalla ong contro il randagismo Save the Dogs and Other Animals.
Il Rapporto passa in rassegna le normative regionali Italiane e quelle di numerosi Stati dell’Unione Europea ed extra-UE.
In Italia ci sono regioni che sulla carta appaiono “virtuose”, come l’Umbria e la Campania, e che vietano chiaramente la detenzione dei cani a catena. Ma nei fatti, la Regione Campania non ha previsto sanzioni, rendendo la norma sostanzialmente non attuabile. Fanno bene anche Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Puglia.
La situazione è opposta invece in Liguria, Basilicata e Sicilia, regioni in cui non vi è alcun regolamentato in materia e quindi un vuoto normativo.
Save the Dogs
“Risulta evidente la necessità e l’urgenza di rivedere nella maggior parte delle regioni italiane le leggi che regolamentano la detenzione a catena”, commenta la presidente di Save the Dogs, Sara Turetta.
Queste leggi infatti: “risultano poco chiare, incapaci di tutelare davvero gli animali o piene di deroghe che lasciano spazio a troppe scappatoie”.
“Ci auguriamo che il divieto di detenzione a catena diventi parte integrante di una legge nazionale sul maltrattamento”, prosegue Turetta.
la presidente di Save the Dogs invita, in caso contrario ai governatori delle regioni a “prendere provvedimenti affinché la normativa sia coerente con la rinnovata sensibilità degli italiani su questi temi”.