Dopo le polemiche dei mesi scorsi, avanzate dagli stessi volontari, in merito alla ‘discussa’ gestione del canile municipale di via Tiro a Segno, stamane, come riportato dal sito di Repubblica on-line di Palermo, si è proceduto al sequestro degli animali su ordine della Procura del capoluogo.
L’indagine sulle dinamiche di svuotamento del canile conta tra gli indagati, abuso d’ufficio sarebbe il reato commesso, i nomi di Gabriele Marchese, dirigente del comune e capoarea del settore sanità e diritti degli animali; Claudio Tedesco, responsabile del canile municipale; e ancora Antonio Capizzi e Chiara Notaristefano, presidente e amministratore di fatto dell’associazione di volontariato Aivac.
A quest’ultima, nonostante “l’ordine provvisorio di immediato blocco della movimentazione degli animali disposto dal dipartimento regionale per le attività sanitarie” e il riscontro dei mancanti requisiti di legge previsti per ricevere i cani, erano stati affidati gli animali, circa trentadue, con un incentivo per ciascuno di 480 euro.
Secondo gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Maria Foti, c’era il fondato rischio che gli animali venissero rivenduti o sparissero nel nulla: per questo motivo il gip di Palermo ha autorizzato il sequestro preventivo, avvenuto nella sede dell’associazione a Ragusa.
Alle accuse Gabriele Marchese risponde: “Nell’atto di sequestro sono contenute notizie false. Il provvedimento contiene errori di fatto e di diritto. I cani sequestrati sono 17 e non vengono contestate le condizioni in cui vivono gli animali perché il canile “Dog Professional” di Ragusa al quale si appoggia l’associazione Aivac, e dove i cani si trovano ancora adesso, è perfettamente a norma e in regola. Viene messa in dubbio la legittimità dell’Aivac a beneficiare dell’incentivo per le adozioni“.
Nella notte, intanto, il canile di via Tiro a Segno ha subito un’incursione: stamane, infatti, la ditta che si occupa del ripristino dell’immobile ha trovato il cancello aperto e tutto, all’interno, a soqquadro.
Dopo la denuncia, presentata dai responsabili dell’impresa, si stanno visionando i video della sorveglianza. Al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista.