I rappresentanti dei sindacati Cgil e Fiom hanno incontrato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, al quale hanno espresso soddisfazione per l’accordo sottoscritto con Fincantieri, con il quale il Cantiere navale di Palermo tornerà a essere un importantissimo polo nel Mediterraneo per le nuove costruzioni di navi.
All’incontro era presente anche l’ex procuratore aggiunto Leonardo Agueci, componente dell’Oiv, l’organismo indipendente di valutazione dell’Autorità di sistema portuale del mare.
“Il lavoro svolto dall’Autorità portuale è stato importante e speriamo che, con la presidenza di Monti, possa avere continuità nei prossimi anni, in modo da poter collaborare in modo proficuo alle grandi sfide che si aprono per il futuro dell’industria cantieristica a Palermo e per l’occupazione“, dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario Fiom Cgil Francesco Foti.
“I passaggi che portano alla firma dell’accordo con Fincantieri, hanno visto la Cgil e la Fiom impegnate in questi anni in una lunga elaborazione di iniziative e trattative per costruire il rilancio non solo del cantiere, a partire dall’investimento per rimettere in funzione il bacino da 150 mila tonnellate“, continuano.
“Gran parte dell’indotto specializzato che realizzava le navi è emigrato in questi anni al Nord, un vero e proprio esodo, che ha riguardato 1.500 lavoratori palermitani, ma anche calabresi e campani che lavoravano in Sicilia, assorbiti nei porti di Monfalcone, Genova e Marghera”, sottolineano i segretari Cgil e Fiom.
La Cgil e la Fiom hanno chiesto nei giorni scorsi al Prefetto di Palermo una verifica, da effettuare con Fincantieri e l’Autorità di sistema portuale, per rinnovare il protocollo di legalità sottoscritto nel 1998. Argomento di cui si è ribadita l’importanza durante il colloquio.
“Chiediamo che il protocollo sia aggiornato, il tema della legalità e della trasparenza devono essere centrali per prevenire nuove infiltrazioni mafiose” aggiungono Ridulfo e Foti.
“Rendere attuale il protocollo di legalità è indispensabile in vista della creazione di nuova occupazione e del ruolo di leadership che tornerà ad avere il cantiere di Palermo, uno strumento fondamentale per la gestione trasparente dei flussi di manodopera e per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori“.