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La denuncia dei ristoratori cefaludesi dell’A.R.C.H.
Un mini-tour tra luoghi e storie per capire, assieme ai residenti e alle associazioni di categoria, come la città si stia preparando alla stagione turistica, inciampando, di tanto in tanto, in qualche cantiere maldestramente posizionato.
Attoniti infatti i cefaludesi guardano in questi giorni l’avvio del cantiere per la “ripavimentazione e manutenzione delle balaustre” del tratto iniziale del lungomare Giardina, cuore pulsante della città.
I Ristoratori in primis, assieme ai Commercianti di tutte le categorie, ai turisti che già in questi giorni cominciamo a recarsi nella ridente cittadina normanna e la cittadinanza intera, si interrogano sull’opportunità di dare il via a questi lavori proprio adesso, a ridosso della Pasqua e della stagione estiva, con una prospettiva di consegna dei lavori datata, incredibilmente, 22 agosto.
Un po’ tutti in paese cercano di capire quale serie di sfortunati eventi abbia determinato un simile e gravoso ritardo nell’inizio dei lavori dal momento che dalla delibera comunale, datata 4 marzo 2021, è già passato un anno.
“Sul tema, le teorie degli immancabili nonnini che appassionatamente seguono a braccia conserte i lavori dei cantieri … sono già al vaglio dell’opinione pubblica?
Ma al di là dell’ironia, la realtà dei fatti è molto meno disincantata. Cefalù infatti è da sempre una città che vive di turismo, dove il settore dell’OSPITALITY, in maniera diretta o indiretta, interessa o coinvolge l’intera collettività e rappresenta il vero motore trainante dell’economia locale ed il valore aggiunto che ne fa il posto ideale per una vacanza indimenticabile o per un intrigante gita fuori porta.
È così che da qualche giorno, tutti i cefaludesi, da sempre attenti per indole alle dinamiche turistiche e pregni di quell’accoglienza sincera e peculiare che ormai fa parte del loro dna, si chiedono, ed a fatica si spiegano, quanto possa essere lecito, oltre che conveniente, dare il via proprio ora, dopo tutto il tempo perso, a tale cantiere e costringere così, praticamente per quasi l’intera stagione estiva, tutte le parti interessate a subire i pesanti disagi che ne scaturiranno, rendendo cittadini, imprenditori e turisti, ostaggio di una viabilità già troppo spesso al collasso.
Polveri, rumore, caos, perdita di parcheggi e ancor più delle indispensabili isole pedonali o aree di intrattenimento, difficoltà per le attività commerciali e tutti i disservizi vari che è logico attendersi da una tale situazione, vanno infatti a sommarsi alla chiusura già in atto di un’altra asse fondamentale per la città, la via Domenico Porterà, che collega la statale 113 al porto e al centro storico, la cui percorribilità è sospesa già da mesi a causa di ritardi nei lavori di messa in sicurezza (e tale resterà fino a data da destinarsi),rendendo il quadro ancora più critico e preoccupante, soprattutto per le numerosissime famiglie che di turismo e commercio stagionale vivono da sempre – come confermatoci dai negozianti e dai passanti a cui abbiamo rivolto qualche domanda.
Il porto è quasi irraggiungibile e le attività commerciali della zona fortemente penalizzate (alcune addirittura chiuse temporaneamente in maniera coatta per questioni di sicurezza). Come se non bastasse, allo stato attuale, causa la forzata sospensione dei varchi elettronici e della ZTL, l’intero centro storico, con le sue viette caratteristiche pregne di storia, cultura, arte e tradizione, vede compromessa la possibilità di una fruibilità agevole da parte dei numerosi turisti che solitamente riempio noi ristoranti e i locali della città antica.
Proprio per limitare i disagi e forse resasi conto dell’ inappropriatezza della tempistica attuativa del progetto, l’Amministrazione Comunale ha deciso, dopo le accorate proteste da parte dei commercianti, di rimandare all’autunno l’opera parallela in programma riguardante la “ripavimentazione di Piazza Duomo”, dove a quel punto non sarebbe più starò possibile per i visitatori, ammirare e godere a pieno della meravigliosa Cattedrale in stile arabo-normanno, uno tra i monumenti di maggior interesse storico dell’intera Sicilia e simbolo senza tempo della città di Cefalù, Patrimonio dell’Unesco.
Purtroppo non la medesima “fortuna” è toccata al lungomare, dove da qualche giorno è possibile vedere un invadente cantiere, semi deserto e con pochissimi operai all’opera.
Evidente la preoccupazione che giustifica la mobilitazione di tutti i commercianti della zona che, sentendosi forse figli di un Dio minore, sono stati sacrificati in nome di una riqualificazione urbana tanto attesa, quanto adesso inopportuna nella tempistica e forse addirittura deleteria per l’economia turistica di cui la città, di fatto, si nutre.
“Il timore – dicono i ristoratori cefaludesi dell’A.R.C.H. ( Associazione Ristoratori Cefalù Horeca) con cui ci siamo confrontati – è quello di vedere inficiata una stagione lavorativa che dopo due anni di pandemia, perdite e sacrifici, per quanto ancora incerta a causa del covid e relative restrizioni, dovrebbe comunque sancire la tanto attesa ripresa economica anche con il ritorno dei turisti stranieri, di cui negli ultimi anni siamo rimasti orfani .”
La domanda, più che lecita a questo punto, che si pongono i cefaludesi, è sull’opportunità di post porre i lavori non urgenti a fine stagione, senza così andare ad inficiare i già delicati equilibri di una città che
spesse volte non è in grado di sostenere l’afflusso di quel sovradimensionato turismo di prossimità che nei giorni più caldi e soleggiati o in piena estate confluisce principalmente sul lungomare e nell’opposta zona del porto.
Sede iniziale dei lavori sarà la a piazza Cristoforo Colombo, che in prossimità della Porta Ossuna e del Teatro Cicero fa da raccordo tra il centro storico e il frequentatissimo lungomare.
Luogo che avrebbe le potenzialità, almeno nei sogni dei cittadini più lungimiranti, per essere ridisegnata come una vera splendida piazza che affaccia sul mare e domina il golfo, elegante e vivibile, strutturata secondo i moderni canoni di integrazione tra ambiente, patrimonio storico dei luoghi e modernità ecosostenibile.
Ad oggi invece funge da semplice rotatoria, con parcheggi per residenti e moto, oltre che da luogo designato per lo scarico merci destinate alle attività commerciali delle zone limitrofe, diventando così quotidianamente un dedalo di furgoni e camioncini in sosta, bus di linea, auto e scooter che, anche in nome di quell’ atavico “comodismo” a cui, (ammettiamolo anche se fa male ) noi siciliani non vogliamo rinunciare, finiscono per deturpare quella dolce atmosfera che ci si aspetta di trovare.
Tra le tante iniziative portate avanti dall’ A.R.C.H., la necessità di “un’area dedicata allo smistamento merci” ci spiegano i ristoratori di Cefalù – è sempre stata tra i temi più importanti, ma mai presa inconsiderazione da chi di dovere.
“Cefalù è una città meravigliosa ma purtroppo ancora carente di parcheggi, opere dedicate, strutture e servizi a misura d’uomo. Cose in cui invece altre città turistiche al pari o anche meno rimante della nostra, hanno già investito da tempo, grazie alla lungimiranza di chi ha saputo credere nelle idee migliori.
Logori dell’immobilità in cui verte la nostra Cefalù da troppi anni ormai, guardiamo spesso a queste realtà con ammirazione ed un po’ di invidia “- ammette qualche ristoratore tra i più amareggiati.
“Questa città è comunque un posto magico che rimane nel cuore di tutti coloro che la visitano e spesso vi ritornano – puntualizza con orgoglio Giuseppe Provenza, presidente dell’Associazione Ristoratori – dove la tradizione culinaria si apre a contaminazioni internazionali, rendendo così il settore dell’enogastronomia, il vero fiore all’occhiello di questa comunità .”
Continua dicendo: -“Abbiamo la fortuna di avere strutture ricettive di primissimo ordine e una generazione di giovani ristoratori e imprenditori di settore che stanno apportando innovazione e freschezza, e che ci permettono, oggi più mai, di essere ai primi posti negli indici di gradimento .”
“La nostra Associazione -tengono a precisare il vice-presidente Antonio Serio ed il segretario Marco
Garofalo – parte proprio dalla condivisione della passione e dell’amore per la nostra città ed il nostro lavoro; A volte, un po’ romanticamente, ci sentiamo quasi in dovere di dare costantemente il massimo per portare, attraverso le nostre attività, sempre più in alto il nome di Cefalù .
Non é la competizione il nostro stimolo, ma la stima reciproca e la consapevolezza che, anche se con stili e format molto diversi, nell‘insieme siamo stati in grado di creare un offerta completa e ben diversificata .
Per noi la cosa più importante è dare al cliente, che spesso trascende in amico,ciò che vuole, il prodotto che desidera, invogliandolo a tornare.
Se non è nel nostro ristorante che può trovare ciò che cerca, indirizzarlo dal collega giusto è l’unico gesto che possiamo fare da professionisti e per amore di questa città.- dicono i due giovani ristoratori dalle cui parole traspare in maniera evidente, determinazione e grande passione.
“Tuttavia – conclude Provenza, in rappresentanza dell’intera categoria dei ristoratori – è necessario oggi più che mai recuperare il terreno perso negli ultimi anni e certamente, accogliere i turisti con un enorme cantiere itinerante sul lungomare che, oltre ai disagi, deturpa anche il fascino dello skyline dell’ iconicogolfo, non è il modo migliore per iniziare la stagione.”
La speranza – chiosano infine gli altri membri dell’ A.R.C.H. con un accorato appello – è che, nell’interesse di tutti, anche sul lungomare i lavori vengano posticipati a fine stagione ( o quantomeno accelerati il più possibile), così come avvenuto in Piazza Duomo, dando seguito a chi chiede una gestione della res pubblica più imparziale ed equa e maggiore attenzione e alle dinamiche economiche di un comparto, quello dell’ospitalità, che rappresenta il 60 % del p.i.l. locale e sviluppa un indotto ed un livello occupazionale fondamentale per la città.
A sentir loro, purtroppo, la paura è che, ancora una volta, i cefaludesi dovranno cavarsela da soli, facendo i conti con la carenza di progettualità e della strategia imprenditoriale di cui avrebbe bisogno ogni città a trazione turistica e continueranno a chiedersi il vero motivo di alcune – a loro dire – così forzate ed anacronistiche scelte da perte dell’Amministrazione Comunale, come appunto i lavori di restauro appena inaugurati di cui vi abbiamo raccontato.
A conclusione di questa bellissima gita,la nostra sensazione è tuttavia che nei cuori dei cefaludesi aneli sempre forte la speranza di un futuro migliore e che magari proprio dalle prossime imminenti elezioni comunali possa arrivare quella tanto attesa spinta che serve alla città per splendere più che mai e che tutti attendono.
Vada come vada, intatta e vivida rimane in tutti noi la voglia di visitare, per la prima o l’ennesima volta, questo posto meraviglioso e affascinante che incanta gli occhi e ti ruba il cuore. Arrivederci a Cefalù.
Il presidente ARCH
Dott. Giuseppe Provenza
Direttivo ARCH
Marco Garofalo,
Antonio Serio,
Antonio Castiglia
Nicolino Mendolia
Angelo Daino
Pasquale Guercio
Gioacchino Guercio
Alessandro Valenziano