“A proposito del dibattito sulla Variante del PRG, la cosiddetta “salvacolline”, qualche semplice considerazione. Prima tra tutte, ma lo abbiamo detto e ripetuto più volte e così anche altri, non era e non è accettabile la scelta dell’Amministrazione di secretare le carte della Variante, con la giustificazione di voler impedire così manovre speculative. È invece vero il contrario: è proprio la conoscenza condivisa, la principale garanzia contro il prevalere di interessi particolari”. Inizia così il comunicato di Gianfranco Salmeri, vicepresidente del movimento “Capitale Messina”.
“Questa secretazione ha costituito un vero vulnus – continua – dei principi di trasparenza e partecipazione democratica, e nessuno lo può negare. Entrando poi nel merito dello strumento urbanistico, a proposito di “salvacolline” e “zero volumi”, l’Amministrazione comunale intende bloccare l’edificabilità sulle colline, dove non è possibile costruire perché ad alto rischio idrogeologico, ma consente il trasferimento del 50 per cento dei volumi nelle aree ZIS e ZIR“.
“In pratica – spiega Salmeri – non si fa altro che trasferire dei volumi edilizi non realizzati (quindi non edifici occupati da abitanti), da “un pizzo di montagna” ad un’area più centrale e di maggior pregio, a pochi passi dal centro città. Anche sul blocco edilizio della zona Q siamo perplessi, perché rischia di inibire solo i micro interventi in ambiti già urbanizzati, che non pregiudicano gli equilibri ambientali ma costituiscono di contro, ossigeno vitale per i piccoli operatori del settore dell’edilizia, colpiti da una crisi strutturale senza precedenti”.
“Ma a prescindere da tutte le obiezioni di natura tecnica, vi è un dato politico certo: questa vicenda è un altro dei numerosi fallimenti della Giunta Accorinti – conclude il comunicato – principalmente per l’incapacità dell’Assessore De Cola di riuscire a trovare il consenso della città su un tema così cruciale; infatti la maggioranza dei gruppi politici consiliari, gli ordini professionali, ed anche i sindacati, sono stati e rimangono fortemente critici sulla Variante di Salvaguardia, sia per questioni di merito che di metodo. Ed ormai a pochi mesi dalla fine del mandato è difficile immaginare di aprire un dialogo scevro da condizionamenti elettorali. Il tempo è scaduto, sarà compito della prossima Amministrazione progettare lo sviluppo urbanistico della nostra città”.