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Il brindisi

Capodanno, prima di fare gli Auguri informatevi

domenica 29 Dicembre 2024

Carissimi

Eccoci giunti alla fine questo anno bisestile accompagnato da tutte le dicerie malpensanti su di esso e su tutte le nefaste situazioni che da solo si porta con sé.

Sarà Capodanno, cosa faremo a Capodanno sarà il tormentone per tanta gente, usciti fuori da una festa religiosa che è diventata la festa della famiglia, stonati e satolli ci vediamo catapultati verso la fine dell’anno senza neanche accorgercene, ma vorremo comunque brindare all’arrivo di un nuovo anno.

Certo è curioso pensare che miliardi di persone possano avere aspettative in contemporanea dal passaggio di un anno, pur consapevoli di parlare di due giorni consecutivi uno ingaggiato in un anno e il seguente nell’anno successivo, sappiamo tutti che trattasi di convenzioni, legate a fatti astronomici e soprattutto a calcoli matematici, ma ognuno faccia come gli piace, crediamoci.

Noi occidentali siamo sempre presuntuosi e convinti di esser obbligatoriamente il centro del mondo, il fulcro delle attenzioni, abbiamo iniziato noi con il “Dio lo vuole” convinti di essere i privilegiati ad avere un contatto diretto con Dio in un epoca nel quale non esistevano neanche i telefonini, e abbiamo tentato di imporre le nostre regole, utilizzando il calendario Giuliano, ma non perdete tempo a cercare chi fosse questo Giuliano che legò la conta del nostro tempo al calendario solare basato sul ciclo delle stagioni, lui in realtà era un astronomo greco dal nome Sosigene di Alessandria e il suo calendario fu promulgato da Giulio Cesare (ecco da chi prende il nome), nell’anno 46 a.C.

Ora sappiamo che ogni teoria necessita spesso di correzioni, e fu così anche per Il calendario Giuliano che era sfasato di 11 minuti ogni anno solare, tanto da correggere il conteggio, aggiungendo un giorno in più al calendario ogni 4 anni (anno bisestile).

Per noi Capodanno è il primo di gennaio e viene subito dopo il 31 dicembre, giornata nella quale si farà il veglione nell’attesa del nuovo anno.

Ma è lecito pensare che in una società globalizzata, in città multietniche, la condivisione di questi momenti di festa possa non sempre esser condivisa, senza necessariamente esser nemici della contentezza, ma basterebbe ricordarsi delle tante comunità straniere che in questa vivono; quindi, prima di dire è Capodanno capiamo di che religione siamo.

È domenica e mi rendo conto che l’unico che fa festa senza festeggiare è il cinese che con il suo negozio sotto casa mia, smercia in quantità industriali i suoi oggetti modello “stavo cercando proprio questo”, lui fa festa perché ci vende tutto quello (imitato) che fa parte della nostra tradizione natalizia, realizzato rigorosamente in plastica che oggi è la soluzione ma che da questo momento resterà per il pianeta, il problema, per le future generazioni causa la sua non biodegradabilità.

C’è un motivo per cui lui non è così coinvolto dalla ricorrenza in sé e per sé, poiché la sua notte di Capodanno non sarà alla mezzanotte del 31 dicembre, ma per il suo calendario l’anno finirà la sera del 28 gennaio e da allora sarà l’anno del serpente e le celebrazioni del Capodanno cinese dureranno 16 giorni per concludersi con il Festival delle Lanterne il 12 febbraio, proprio prima della luna piena (chiamata luna della neve nella tradizione occidentale).

Mi basta fare cinquanta metri che nella bottega dell’orafo di origine ebraica alla punta della strada, nessuna traccia di prossimi festeggiamenti, per lui tutto deve ancora avvenire, così come il Rosh ha Shanà (in ebraico letteralmente capo dell’anno) Capodanno civile 5786 che cadrà il mercoledì 24 settembre.

Stessa cosa per il musulmano che lavora nel garage sotto casa mia, che rispetta il calendario islamico detto Hijri, un calendario lunare di 12 mesi per un totale di 354 o 355 giorni, per lui il nuovo mese inizia quando viene avvistata una luna nuova e il Capodanno quest’anno sarà il 27 giugno anno 1447.

Addirittura, come se non bastasse, gli ortodossi seppur cristiani festeggeranno il Capodanno il 14 gennaio, con una festa tradizionale che segna l’inizio di un nuovo anno, causa una personalizzazione del la correzione al calendario Giuliano.

Infine dove non bastano le motivazioni religiose, ci sono le eccezioni politiche ed ecco che se sei ucraino e ovviamente un “po’ seccato” con la chiesa di Mosca e il suo “simpatico” patriarca, può accadere che decidi di staccarti dal calendario ortodosso e decidere di festeggiare insieme ai cristiani romani, non sotto i botti di fine anno ma sotto le bombe più realistiche in questo mondo pazzo del “ a te e famiglia” distratto da chi nel frattempo porta morte e dolore in una dei tanti scenari di guerra dietro l’angolo e ironia della sorte, come per i calendari, quasi sempre camuffate con motivazioni religiose.

C’è sempre un Dio disegnato a ns immagine e somiglianza, in qualunque credo ….. “che lo vuole”.

Intanto non sapendo di quale credo religioso siate io vi auguro “Buon anno”, Epruno.

 

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