“Sono 90 i suicidi avvenuti fra i detenuti in carcere in Italia e migliaia i casi di autolesionismo, nello scorso anno, numeri record che non hanno suscitato nessun interesse in chi governa. Tutt’altro, a chi chiede un carcere che non mortifichi la persona che non lo umili per mancanza degli elementi di base per farlo sentire persona, si risponde con una disposizione ancora più restrittiva. Si tratta di una circolare che vieta, vieta tutto ciò che al momento gli consente un legame di vita con l’esterno, dalla farina, al lievito, ai salumi, alla pasta al forno, ai sughi confezionati ai maglioni in pile“. Lo dice Pino Apprendi, garante dei detenuti della città di Palermo.
“Restrizioni che contribuiscono a creare ulteriore nervosismo nelle carceri dove spesso manca l’acqua calda per una doccia, dove se hai gravi patologie non riesci a curarti e rischi la cecità per la mancanza di un intervento per cataratta – aggiunge Apprendi – Per quanto abbiamo solo qualche mese di basse temperature, nelle nostre carceri palermitane mancano i riscaldamenti e c’è molto freddo fra le mura delle celle. Sono iniziate le proteste già a dicembre nel carcere di Siracusa e adesso al Pagliarelli di Palermo inizieranno uno sciopero della fame. Auspico un intervento che ponga rimedio a queste disposizioni”.