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La svolta

Cardiochirurgia pediatrica Taormina, il ministero apre alla deroga: le famiglie sperano

giovedì 4 Aprile 2024

Arrivano segnali incoraggianti sul futuro della Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina. Il ministero della Salute, a quanto risulta, si sta convincendo a dare l’atteso nulla osta alla deroga sul decreto Balduzzi che ad oggi precluderebbe le porte alla conferma del centro gestito a Taormina dal Bambino Gesù di Roma e che, dunque, lascerebbe in attività soltanto il reparto riaperto lo scorso anno al Civico di Palermo. La Regione Siciliana spinge per lo scenario delle due cardiochirurgie, con un reparto – quello di Palermo – per il versante della Sicilia Occidentale e l’altro – quello di Taormina – per coprire l’area orientale. In questa fase sta risultando importante la mossa del presidente Renato Schifani, che ha dato al ministero una valutazione positiva da parte del governo siciliano sulla conferma della Cardiochirurgia Pediatrica a Taormina, in un quadro nel quale si è invece praticamente sfilata la Regione Calabria. Il passo indietro della Calabria, in virtù della collaborazione data invece al ministro dalla Regione Siciliana, non sembra rappresentare più un fattore preclusivo sul destino del Ccpm.

La prospettiva di una convenzione tra Sicilia e Calabria per sostenere la Cardiochirurgia Pediatria (almeno sin qui) non è decollata, anche e soprattutto perché il governo calabrese di Roberto Occhiuto intendeva puntare, a quanto pare, su una differente prospettiva, guardando cioè alla nascita di un centro di Cardiochirurgia, a guida Calabria e nel territorio calabrese, di comune intesa con la Basilicata. Uno scenario decisamente diverso rispetto a quello attuale che vede la Calabria collegata al Ccpm Taormina. Ma secondo il ministero non ci sono i numeri e i parametri necessari per dare il placet all’asse Calabria-Basilicata, mentre i report del Ccpm Taormina stanno convincendo il ministero della Salute sulla bontà delle attività poste in essere in questi anni dall’equipe del Bambino Gesù, che tra l’altro effettua anche diverse missioni umanitarie all’estero.

Il governo Schifani sta tenendo la barra dritta sulla Cardiochirurgia Pediatrica. “È una situazione complessa, non dipende dalla Regione – ha evidenziato Schifani -. C’è un problema di finanza pubblica nazionale, c’è il controllo del Mef, e la trattativa è complicata, ma il problema mi sta a cuore. È difficile un’ulteriore proroga, ma spero a breve di trovare un momento sintesi istituzionale e una soluzione. Se dipendesse dalla Regione il problema sarebbe già risolto, ma il governo regionale da solo non può risolverlo. I limiti del decreto Balduzzi sono stringenti. Il governo regionale da solo non può risolvere questo”.

Resta da capire, in caso di via libera da parte del ministero alla conferma della Cardiochirurgia di Taormina, se sarà necessaria un’altra e a quel punto l’ultima proroga tecnica, rispetto alla convenzione in atto prorogata al 31 luglio 2024 tra Regione Siciliana e Bambino Gesù. I sindaci della zona ionica, nei giorni scorsi, hanno sollecitato l’Asp Messina sulla questione, a garantire in ogni caso altri 6 mesi di attività e in tal senso è arrivata la rassicurazione dal direttore generale, Giuseppe Cuccì, che ci sono le risorse finanziarie per prolungare il tutto almeno sino al 31 dicembre di quest’anno.

A spingere adesso sono anche e soprattutto le famiglie dei bambini in cura al Ccpm. “Attendiamo attuazione del tavolo tecnico tra ministero e Regione- come concordato a Roma- per ottenere la deroga sul Ccpm”, ha fatto sapere il Comitato genitori. “Abbiamo accolto con “controllato” ottimismo l’incontro a Roma tra i principali attori interessati alla vicenda, che ci vede da mesi in prima linea per il mantenimento della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Finalmente il ministero della Salute, i vertici dell’ospedale “Bambin Gesù” di Roma e dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana, sono riusciti a sedersi l’uno di fronte all’altro”. “Da mesi siamo costretti a dover difendere il diritto alla Salute dei nostri figli”, hanno rimarcato le famiglie richiamando il fatto che “la Cardiochirurgia di Taormina risulta essere uno dei centri di eccellenza italiani”. “La chiusura era stata giustificata (sino ad oggi) per ottemperanza al Decreto Balduzzi, secondo il quale, la Sicilia, può avere solo una struttura di questo tipo. Abbiamo però più volte evidenziato –anche con il supporto dei nostri legali- che tale Decreto in virtù della questione legata alla nostra Insularità e difficoltà infrastrutturali, può assolutamente essere bypassato, ed è previsto nella stessa legge Balduzzi”.

“Ci è stato riferito che –finalmente- tutti convergono sulla necessità di mantenere aperta la Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina e che adesso si attuerà un tavolo tecnico per trovare le risorse economiche e risolvere le questioni tecniche. Bene, a nome di tutte le centinaia di famiglie del Comitato dei Genitori dei piccoli pazienti della Cardiochirurgia di Taormina, auspichiamo che finalmente si arrivi ad una decisione che possa dare a tutti noi, ai medici, agli infermieri e a tutti i dipendenti della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, una stabilità lavorativa e programmatica”, si legge in una nota del Comitato genitori, che ha anche lanciato un monito al ministero: “Dal canto nostro, in caso questo non avvenga, siamo pronti ad attuare anche azioni legali che tutelino il Diritto alla Salute dei nostri figli e di tutti i bambini cardiopatici. Azioni che intraprenderemo in tutte le sedi opportune ove fosse necessario. Auspichiamo quindi che oltre alle problematiche con cui combattiamo ogni giorno per le patologie dei nostri figli, che non ci costringano a dover combattere anche per ricordare loro il valore della nostra Costituzione che garantisce non solo il Diritto alla salute ma anche il Diritto di scegliere a chi affidare il cuore dei nostri figli”.

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