La Corte di Cassazione ha stabilito che è da rivedere l’accusa di associazione a delinquere, finalizzata all’acquisizione di notizie riservate al condizionamento delle indagini, contestata all’imprenditore Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia.
Confermate, invece, le ipotesi di accusa che prevedevano i reati di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici e favoreggiamento.
I giudici, accogliendo i ricorsi degli avvocati Nino Caleca, Giuseppe Panepinto, Carlo Taormina e Marcello Montalbano, hanno annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame di Caltanissetta che aveva confermato gli arresti di Antonello Montante, Giuseppe D’Agata e Diego De Simone Perricone.
Intanto, in attesa della nuova decisione, Montante resta in carcere e gli altri due indagati ai domiciliari.
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