“Se lo Stato non agirà sugli speculatori, consegnerà aziende e famiglie nelle mani della criminalità organizzata”. È con questa motivazione che il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, ha sporto denuncia alla Procura di Palermo contro l’Autorità garante della concorrenza del mercato (Agcm), l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), nonché contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef).
“L’Arera ha annunciato ulteriori rincari a partire da ottobre. Ma già un’azienda che pagava 800-900 euro di luce al mese fino all’anno scorso – dice -, adesso ne paga 3.000-4.000. Chi ne pagava 2.000 oggi è arrivato a ricevere bollette da 18mila euro. Non si può resistere a lungo. Il rischio è di consegnare le imprese a mafia e usurai. Diranno: ‘Non preoccuparti, ti pago io la prima bolletta. Poi, la seconda e anche la terza. Ma alla quarta l’azienda è mia’. Parliamo di decine di migliaia di euro in pochi mesi. E il problema non è solo delle azende, ma anche delle singole famiglie. Per non parlare degli enti locali”.
Nella denuncia, inviata sabato scorso ai carabinieri, il sindaco Cicero ha fatto riferimento ai costi per elettricità e metano lievitati dal 2021 al 2022 anche al Comune: i 418mila euro di luce per i 12 mesi dello scorso anno sono già quasi 405mila per i primi otto mesi del 2022; dai 20mila per il metano si è passati a circa 28mila fino allo scorso agosto.
“Oltre alla denuncia – sottolinea – stiamo valutando altre iniziative. Intanto, la seduta del coniglio del prossimo 5 ottobre sarà interamente dedicata all’argomento. Chiederemo alla magistratura di intervenire sulla situazione, che vede, da un lato, le aziende fornitrici registrare aumenti di fatturato anche del 700 per cento e, dall’altra, il Governo dare un misero contributo di 200 euro alle famiglie o alle piccole imprese e poche decine di migliaia di euro a chi ha visto più che raddoppiati i costi per la fornitura. Sono contributi che non servono a niente. È una riflessione che va fatta sul fallimento della politica: lo Stato dà piccoli contributi, ma non risolve mai il problema a monte”.