La meta della vostra Patti Holmes è Castellammare del Golfo che, il 13 settembre, rivivrà una “Rievocazione Storica” di grandissimo interesse che ha come data il 13 luglio del 1718, quando la cittadina si trovò coinvolta nel conflitto tra Filippo V Re di Spagna e Vittorio Amedeo II di Savoia per il possesso della Sicilia. Un bastimento spagnolo, per sfuggire a cinque navi inglesi, trovò rifugio nel porto di Castellammare e dal castello furono sparati dei colpi di cannone in direzione delle navi inglesi, scatenando la loro furente reazione, a difesa degli iberici. Fu in questo frangente che i castellammaresi, spaventati, invocarono a “Maronna di l’Assuccursu“, Madonna del Soccorso che, apparsa dal monte prospiciente il porto con una schiera di angeli, spaventò gli inglesi che lasciarono il porto e la battaglia.
Adesso andiamo alla scoperta di questo incantevole borgo marinaro:
- La cittadina, in provincia di Trapani, nasce come Emporium Segestanorum, porto della vicina Segesta, in greco Αἰγεσταίων ἐμπόριον, che designava nel Mediterraneo antico una località marittima adibita allo scarico, al deposito e alla vendita di merci. Fino all’arrivo degli Arabi identifica la sua storia con quella della città elima.
- Con l’arrivo degli arabi il paese prende il nome di al-madariğ, “le scale”, nome che sembrerebbe derivarle dalla scalinata che dalla parte più alta del bastione fortificato conduceva al porto. Tale traduzione del toponimo arabo, che risale al 1880-81, si deve allo storico Michele Amari.
- Lo storico e archeologo Ferdinando Maurici fa notare un’inequivocabile assonanza fra al-madariğ e i termini spagnolo almadraba e francese madrague, entrambi di probabilissimo etimo arabo e corrispondenti all’italiano “tonnara“.
- Grazie al “Libro di re Ruggero” del geografo berbero Idrisi, sappiamo che a metà del XII secolo al-madariğ era lo sbocco a mare di Calathamet (Qalcat al-hammah, “la rocca dei bagni”, costituita da un insediamento e un castello, che sorgevano sul rilievo che sovrasta le attuali Terme Segestane). Idrisi scrive: «Nessun castello è più forte di sito né meglio per la costruzione che questo qui, cui cinge intorno un fosso tagliato nella montagna. Si entra nel castello per un ponte di legno che si leva e si rimette come si vuole»
- Sono gli arabi a realizzare il primo nucleo del “castello a mare“, edificato su di uno sperone, collegato alla terraferma per mezzo di un ponte levatoio ligneo, e ampliato dai Normanni. Lo specchio di mare antistante la torre era chiamato “vasca della regina” per indicare una vasca naturale delimitata da scogli, che la leggenda vuole fosse usata dalla regina del castello.
- La denominazione “Castrum ad mare de gulfo“, da cui l’attuale nome, risale, invece, agli inizi del secondo millennio quando Castellammare diventa importante fortezza dei Normanni prima, degli Svevi poi e centro di battaglie fra Angioini e Aragonesi.
- Ampliato da Normanni e, successivamente,e fortificato dagli Svevi tramite l’aggiunta di mura difensive e torri, nel 1316, in seguito alle lotte tra Angioini e Aragonesi, fu distrutto da Federico II d’Aragona, per poi essere ricostruito. Alle prime due torri merlate, la “Torre di San Giorgio” e la “Torre della Campana“, ne venne aggiunta una terza torre, detta “il Baluardo“; la quarta, nel 1586, è l’unica ancora visibile. Durante lo stesso periodo il ponte levatoio preesistente venne sostituito con l’odierno ponte in muratura.
- Assegnato da Pietro II d’Aragona a Raimondo di Peralta e da questi agli eredi Guglielmo e Nicolò, fu in seguito proprietà di Pietro Spadafora Ruffo, che lo lasciò come dote alla figlia, divenendo quindi proprietà di Sigismondo di Luna. Nel 1649 fu venduto a Francesca Balsamo Aragona principessa di Roccafiorita.
- Oggi è, invece, di proprietà pubblica e ospita al suo interno un polo museale che si snoda in un percorso denominato: “La Memoria del Mediterraneo“, che comprende quattro sezioni: il Museo dell’Acqua e dei Mulini, il Museo delle Attività Produttive, il Museo Archeologico e il Museo delle Attività Marinare.
- Tra le curiosità: è stato il set di My Name Is Tanino; Il Commissario Montalbano “Il senso del tatto”; Cefalonia, sempre con Luca Zingaretti, e Ocean’s Twelve.
Dopo queste pillole di storia, che ci hanno fatto penetrare nel tessuto più profondo di Castellammare del Golfo, ritorniamo al presente e alla 9° edizione della spettacolare rievocazione storica “Nostra principalissima Patrona”, per il tricentenario dell’intervento prodigioso di Maria Santissima del Soccorso in favore di Castellammare. Cala Marina si trasformerà in un teatro naturale con luci, colori, visioni, effetti pirotecnici che culmineranno con l’apparizione dell’immagine della Madonna. Dopo sette anni, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Rizzo ha deciso di predisporre un calendario ricco di eventi a tema, curati dall’assessore alla Cultura e Spettacolo Maria Tesè. “Nonostante l’insediamento recentissimo – afferma con soddisfazione il sindaco – ci siamo impegnati perché nel tricentenario venisse riproposta la rievocazione dell’intervento prodigioso di Maria Santissima del soccorso in favore della nostra città. Una manifestazione che nasce dalla grande fede di Castellammare per la sua Patrona, un evento religioso e anche culturale di grande intensità. Anche in questa edizione i cittadini dimostreranno la loro devozione a Maria Santissima del Soccorso, con presenza, partecipazione e collaborazione“.
La manifestazione, la cui ultima edizione risale al 1911, è realizzata da circa 800 volontari, figuranti dell’associazione “Nostra principalissima Patrona“, che comprende la comunità ecclesiale castellammarese fatta da parrocchie, movimenti, gruppi e associazioni, in collaborazione con i pescatori, simbolo di saggezza, pazienza, dedizione, amore, lentezza, di tempo scandito dal rumore del mare e con il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo, con l’impeccabile regia di Baldo Sabella, voce recitante dell’evento.
Nata nel 1998, in occasione del bicentenario dell’incoronazione della Vergine, narra l’avvenimento in 7 quadri e un prologo: un bastimento spagnolo è inseguito da navi Inglesi, il bombardamento, la simulazione del castello in fiamme, l’apparizione della Madonna con il suo esercito, il popolo che esulta e prega, l’arrivo del bastimento, la battaglia, l’invocazione, lo sbarco, l’apparizione, la vittoria e la grande gioia. Sabato Sabato 8 settembre, alle 18, nella Scalinata di Via Discesa Marina, Lidia Angelo, “madonnara” di Sicilia, ha realizzato alcuni quadri raffiguranti il miracolo della Madonna del Soccorso e fino al 12, in piazza Madonna delle Grazie, a partire dalle 21, la proiezione di video mapping.
PROGRAMMA
Dal 9 al 12 settembre
19,30 e 21,30 – Chiesa Madre
“Alla scoperta del culto della Madonna del Soccorso” e visita la Museo degli Ori, a cura dell’Associazione Kernos
Mercoledì 12 settembre
Dalle 15 alle 20 – Sala dei 500 anni (Corso Mattarella)
Annullo filatelico e cartoline per i 300 anni dell’intervento prodigioso della Madonna del Soccorso in favore della città, a cura dell’Associazione Nostra Principalissima Patrona, in collaborazione con Poste Italiane filiale di Castellammare del Golfo
Alle 18 – Villa Comunale
Convegno a cura del Flag “Gac Golfi di Castellammare e Carini” con i professori Silvano Riggio e Giovanni D’Anna
Alle 21,30 – Villa Comunale
“Trinacria sopra e sotto il mare” , spettacolo musicale con il cantastorie Paolo Zarcone e il musicista Giampiero Amato, con canti e balli propri della “cialoma”, antico canto intonato dai tonnaroti durante la mattanza
Giovedì 13 settembre
Alle 21,30 – Cala Marina
Rievocazione Storica “Nostra Principalissima Patrona”
Viva la Madonna del Soccorso e Viva Castellammare.
[Foto Copertina tratta dalla Pagina Facebook “Pro Loco Castellammare del Golfo]