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Lo spettacolo

Catania, al Bellini Context di scena la misteriosa morte del musicista

domenica 24 Settembre 2023

Affollato secondo appuntamento con “Un Bellini s’il vous plaît”, gli incontri con aperitivo finale, proposti dal Bellini International Context, promosso dalla Regione Siciliana, assessorato allo Spettacolo, Sport e Tursimo. La vicenda ruota intorno alla misteriosa morte di Vincenzo Bellini, forse avvelenato,  con Giulia Samoyloff protagonista.

Spettacolo realizzato nell’ambito del cartellone del Bellini International Context, ospitato nel Teatro Sangiorgi, introdotto dalle docenti di musicologia Maria Rosa De Luca e Graziella Seminara, attive presso il DISUM dell’ateneo catanese. L’incontro si intitola “Vincenzo Bellini e la “Polledra ardente”. Processo postumo a Giulia Samoylof”,  la nobildonna ostile all’autore di Norma per via del legame sentimentale che la univa a Giovanni Pacini. Le musiche sono appunto dei due operisti che furono sempre in competizione. Testo e regia di Francesco Esposito, costumi di Elena Gaiani. Interpreti: Debora Govoni (Giulia Samoyloff), Veronica Filiberti (Adalgisa), Bryan Sala (Gioachino Rossini / Dalmas), Claudia Ceraulo (Giuditta Turina), Cleonice Bortolotti (Elvira), Francesco Zanlungo (Vincenzo Bellini), Patricia Fodor (Giulietta), Silvia Spessot (Norma), Tong Liu (Flavio). Al pianoforte Alberto Rinaldi.

Era fine gennaio 1828, quando Giulia Samoyloff, arrivò a Milano dalla lontana terra di Russia. Era una persona dal fascino irresistibile. La sua provenienza, avvolta nel mistero, diventò motivo preferito di chiacchiere e naturale oggetto d’interesse da parte dell’aristocrazia, nei circoli della Milano bene. Giulia Samoyloff, definita in questo spettacolo la “pollédra ardente”, era cresciuta alla corte di San Pietroburgo, amica di Nicola, fratello minore dello zar Alessandro. Un’amicizia un po’ troppo spinta, quasi un gioco erotico fra adolescenti. Nel 1823, ormai ventenne, sposò il conte Samoyloff, molto più anziano di lei, che per sua fortuna morì “improvvisamente” dopo soli tre anni, lasciandole una eredità stratosferica.  Fu Nicola, che alla morte del fratello Alessandro I era diventato il nuovo zar, a mandare Giulia il più lontano possibile dalla Russia. Dopo il suo debutto in società a Milano la sua vita fu un susseguirsi di fasti, amori e bizzarrie. Innumerevoli i suoi intrecci amorosi e – in special modo – quello con Vincenzo Bellini, che venne poi sostituito nelle grazie della Samoyloff da un altro musicista catanese,  Giovanni Pacini, appunto. Da questo intreccio amoroso  nasce la storia, scritta e qui messa in scena da Francesco Esposito, del possibile avvelenamento di Bellini da parte di Pacini, invidiosissimo del Maestro, con l’aiuto di Giulia. Avvelenamento? Vendetta? Chi è il colpevole? Chi l’assassino?

Lo spettacolo Bellini e la pollèdra ardente è diviso in 12 quadri, e rappresenta un ipotetico “processo postumo” a Giulia Samoyloff, istituito dai personaggi delle opere di Bellini che piangono la scomparsa del compositore e si rivalgono sulla giovane russa. Anche “Un Bellini s’il vous plaît!” postula un approccio innovativo e multidisciplinare, com’è nelle corde e nello spirito del Bellini Internationa Context, in cui la musica si sposa alle altre arti e la riflessione scientifica trova spazio per gli aggiornamenti sugli studi belliniani

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