Che gli spostamenti in automobile siano i preferiti dai siciliani, ed in particolare dai catanesi non c’è alcun dubbio. Ma con quale frequenza viene utilizzato oggi questo mezzo e quali sono le principali abitudini che riguardano la sua fruizione?
Secondo i dati raccolti da GoMobility, Catania è la città dell’Isola nella quale le quattro ruote vengono utilizzate maggiormente, piazzandosi perfino all’ottavo posto nell’intero territorio italiano. Queste condizioni provocano certamente una maggiore congestione del traffico nel capoluogo etneo. I catanesi, infatti, trascorrono in media 70 ore imbottigliati nel traffico ogni anno, pari a circa tre giorni senza soluzione di continuità.
A far storcere maggiormente il naso, però, è il rischio di inquinamento ed il peggioramento della qualità dell’aria. Evitare questo pericolo non sarebbe particolarmente impegnativo, dal momento che più della metà degli spostamenti ha una durata massima di 15 minuti. Ciò implica che nella maggior parte dei casi si potrebbe (e dovrebbe) contemplare la possibilità di sostituire l’auto con mezzi meno inquinanti e più sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale.
La preferenza da accordare all’e-mobility risulta indirettamente necessaria anche per il rispetto degli standard imposti dall’Ue e che occorre raggiungere entro il 2030. All’ombra dell’Etna si concentrano, infatti, anche soglie elevate di polveri sottili. Ad esempio, secondo i rilievi effettuati da Legambiente il diossido di azoto (No2) si concentra in misura pari a 34 mg/m3, determinando il secondo peggior dato di tutto il territorio siciliano.
In base agli accordi comunitari, nei prossimi sette anni è necessario ottenere una riduzione pari al 41% di questo elemento inquinante. Sfida impegnativa certamente, ma non impossibile da raggiungere attraverso un impegno ed una coscienza collettiva sull’importanza del tema. Il tragitto casa-lavoro è quello che provoca il riversamento sulle strade del maggior numero di auto ed è da questo specifico punto che occorrerebbe partire per una svolta continuativa nelle abitudini dei catanesi e, più in generale, di tutti i siciliani.
Un’inversione di tendenza, fortunatamente, appare già in procinto di realizzarsi. Negli ultimi tre anni, infatti, si è avuta una riduzione dell’impiego dell’auto pari al 13% nel Comune capoluogo e dell’8% in tutta l’area metropolitana di Catania.
Tuttavia, il fatto che gli spostamenti automobilistici sono inferiori durante i giorni festivi rispetto a quelli feriali è indicativo che qualcosa non vada ancora per il verso giusto. La spasmodica dipendenza dalle quattro ruote, infatti, è anche causata dalla penuria di mezzi pubblici che colleghino con frequenza le varie aree della città metropolitana e dell’hinterland etneo.
Altrettanto sorprendente è anche il fatto che, tra tutte le città metropolitane in Italia, Catania risulta essere quella che presenta il maggior numero di automobili in proporzione alla popolazione residente. Ogni 100 abitanti, infatti, si contano ben 78 macchine. Gli occhi elettronici delle telecamere per l’accesso alle Ztl pare che non abbiano raggiunto, momentaneamente, l’obiettivo di scoraggiare l’utilizzo e l’acquisto dei mezzi inquinanti a favore della mobilità green. È anche vero, però, che i nuovi varchi sono entrati a pieno regime di funzionamento soltanto nell’anno in corso. Maggiori e migliori risultati, quindi, si potranno raccogliere soltanto a partire dal 2024.
Sul disordine del traffico in particolare si è espresso, con una nota densa di ironia il consigliere comunale di Catania Andrea Cardello: “Prima c’è stato il divano pattino, poi il divano fissato in modo assolutamente precario su una utilitaria, con tanto di persona sdraiata sopra, e infine le solite impennate con lo scooter che sfreccia su una ruota per centinaia di metri nel traffico. “Gli atteggiamenti incoscienti e inaccettabili alla guida che non li scopriamo certo ora– afferma il consigliere comunale – la preoccupante novità è che adesso questi comportamenti vengono filmati con i telefonini, condivisi sui social e trasformati in oggetto di challenge. Insomma non si capisce che questo tipo di bravate possono portare a conseguenze drammatiche dove ci può scappare pure il morto. Fortunatamente il costante intervento delle forze dell’ordine permette di sanzionare i responsabili; ma fino a quando si potrà andare avanti così? Basta girare per Catania e trovare perfino lo “scooter familiare” con a bordo mamma (con casco fissato al braccio), papà e bambino che girano tranquillamente“.