A chi serve (davvero) la chiusura di via Sangiuliano? In una Catania ormai largamente fuori controllo, con una microcriminalità sempre più virulenta, il provvedimento di chiusura per le sere di tre sabati consecutivi da oggi al 10 dicembre prossimo dell’importante arteria cittadina, proprio nel cuore della celebre movida, suscita non poche perplessità e proteste.
In merito è intervenuto Toni Ruberto, presidente regionale dei ristoratori della Cna. “Siamo davanti a una decisione non da poco. Quella di via Sangiuliano è una chiusura che può tendenzialmente mutare le abitudini dei catanesi, spostando altrove il flusso tradizionale dei clienti dei moltissimi locali del centro storico. Inoltre, a Catania si è già sotto le feste e il danno per gli esercenti è certo amplificato. La sperimentazione – che speriamo fortemente le autorità non abbiamo intenzione di prolungare, anche se temiamo il contrario – è già stata vissuta in via Umberto la scorsa estate con esiti drammatici per il commercio e l’artigianato dell’area”.
Ma vi sono altri aspetti poco comprensibili della vicenda. “Da ultimo, a quel che al momento è dato sapere», prosegue Ruberto, «non sarebbe nemmeno previsto un qualche presidio della polizia municipale per far rispettare l’ordinanza del commissario che regge il Comune. È dunque una mera questione pubblicitaria? E di quale (pessimo) “prodotto”? Fuori dai denti: è gravissimo che si giunga a chiudere delle strade per l’incapacità di garantire l’ordine pubblico. Una scelta che ha il sapore di una vera e propria resa dello Stato a Catania”.