Lo possiamo definire un vero e proprio scontro istituzionale quello che sta avvenendo a Catania.
Dalla conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente Sebastiano Anastasi e come da lui stesso affermato “infuocata“, è stato sottoscritto un documento con cui si chiede un radicale cambio di passo all’amministrazione Trantino e un rapporto più dialogante con l’aula.
“Il Consiglio comunale ha inteso fin dall’insediamento essere parte politica attiva anche per dare pieno sostegno all’amministrazione cittadina, tradurre le aspettative dei cittadini in azioni concrete e lavorare per il bene della città“, così inizia il documento sottoscritto dai Capigruppo Daniele Bottino (F.d.I), Piermaria Capuana (FI), Giuseppe Musumeci (Prima l’Italia), Orazio Grasso (MPA – Grande Catania), Alessia Trovato (Trantino sindaco), Maurizio Mirenda (Noi Democratici – Nuova DC), Maurizio Caserta (PD) e Graziano Bonaccorsi (Misto).
“Diventa pertanto fondamentale – continuano – una concertazione più stretta e un dialogo più attivo tra il sindaco e il Consiglio comunale, un organo che, con una solida maggioranza di 31 consiglieri su 36, rappresenta una componente essenziale, appunto, di una politica condivisa e partecipata. L’impegno del Consiglio comunale è sempre stato quello di essere costruttivo e collaborativo, nelle componenti di maggioranza ed opposizione, partecipando con serietà al progetto politico comune, non solo approvando, sempre per tempo, delibere vitali per la città, ma anche diverse mozioni e ordini del giorno che, purtroppo, in moltissimi casi, non hanno avuto la dovuta attenzione o, ancora peggio, una risposta. In quest’ottica, si ribadisce l’importanza di una maggiore confronto tra il sindaco e il Consiglio comunale, voce fondamentale dei cittadini e non semplice destinatario delle scelte”.
“Al sindaco – sottolineano – si chiede, pertanto, di assumere un ruolo di sintesi politica, dialogando costantemente con tutti i gruppi consiliari, soprattutto quelli della Sua maggioranza, affinché ogni scelta sia il risultato di un processo partecipato e coerente. I Consiglieri comunali dal canto loro, quotidianamente impegnati nelle commissioni e a contatto con i cittadini, hanno il dovere di rappresentare le loro esigenze e valutare l’impatto delle politiche attuate. Da questo nasce la richiesta forte e costruttiva per un confronto più aperto e diretto tra sindaco e Consiglio, affinché l’azione amministrativa risponda in modo efficace e concreto alle aspettative della cittadinanza catanese“.
In conclusione, i Capigruppo evidenziano che “quanto affermato in una recente intervista del sindaco potrebbe far apparire lo stesso più affascinato dalla disintermediazione, ossia dalla possibilità di parlare con il suo popolo di riferimento senza passare delle istituzioni rappresentative. Da qui la richiesta corale affinché il sindaco recuperi immediatamente il rapporto con il Consiglio comunale, una scelta magari meno affascinante, ma certamente, realmente rappresentativa, istituzionale, più sicura per la città e per gli stessi organi elettivi. Del resto la conferenza dei Capigruppo ha sempre svolto il proprio ruolo in modo costruttivo, imprimendo sempre celerità per ogni decisione importante, nell’esclusivo interesse della Città“.