“Il dottorato di ricerca è una grande sfida con voi stessi, saranno tre anni fantastici e entusiasmanti e fondamentali per la vostra formazione, è il momento in cui vi potrete concentrare sul vostro campo di interesse scientifico, quindi non sprecate questa occasione perché avete tutte le potenzialità per diventare i più bravi, i massimi esperti nei settori di vostra competenza“.
Questo è l’appello rivolto dal rettore Francesco Priolo agli studenti del XXXV ciclo del Dottorato di ricerca dell’Università di Catania.
In un’aula magna del Palazzo centrale gremita, il leader dell’ateneo etneo, rivolgendosi ai numerosi dottorandi presenti (178 i “vincitori” per i 18 dottorati di ricerca), ha anche aggiunto che «alcuni avranno la possibilità di andare all’estero e potranno confrontarsi con luoghi e metodi di ricerca diversi».
“Ci tengo a precisare che i ricercatori italiani sono i migliori in Europa nonostante il fatto che l’Italia sia il paese europeo che investa meno in ricerca e formazione” ha aggiunto il rettore alla presenza dei coordinatori e dei tutor dei dottorati di ricerca e del direttore generale facente funzioni, dott. Giuseppe Caruso.
“Purtroppo ancora oggi in Italia non si dà molta importanza al dottorato di ricerca; eppure è il livello di istruzione più alto previsto dalla formazione post laurea dell’ordinamento universitario italiano, il punto di partenza per fare ricerca dopo la tesi di laurea – ha concluso il prof. Priolo -. Per questi motivi, per valorizzare maggiormente questa fase formativa, l’Università di Catania ha organizzato la giornata di oggi in collaborazione con la sezione catanese dell’Associazione dei Dottorandi e Dottori di ricerca italiani che svolge un ruolo fondamentale per i dottorandi“,