La polizia di Catania ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 10 persone (5 italiani e 5 extracomunitari) ritenute, a vario titolo, appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mediante la concessione e/o falsificazione di documenti inerenti la permanenza e il soggiorno nel territorio dello Stato.
Coinvolti nell’operazione della Digos, coordinata dalla Procura e denominata “Si può fare“, anche tre pubblici ufficiali del Comune di Catania e un perito falsario originario del Bangladesh, che “si prestavano dietro la corresponsione di rilevanti compensi economici a rendere dichiarazioni mendaci o comunque a compiere atti del proprio ufficio, ai quali erano tenuti“. Dalle indagini e’ emerso che le falsificazioni commesse erano sia materiali che ideologiche, a secondo del documento richiesto dal cliente.
Gli indagati, evidenziano gli inquirenti, “utilizzavano un linguaggio criptico per eludere le indagini, avevano stabilito un tariffa per ogni servizio reso, con sconti e agevolazioni per alcune categorie soggettive e applicavano la formula ‘soddisfatti o rimborsati“.
Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, commentando l’inchiesta della Digos sui “permessi di soggiorno facili” ha definito l’organizzazione “un sistema che funzionava così bene che anche da altre parti d’Italia, come Brescia, Siracusa e anche dall’estero, si cercava il canale catanese per ottenere i documenti“.
“E’ un’associazione – sottolinea il procuratore – composta sia da coloro che l’avevano messa in piedi, da circa dieci anni per poter far ottenere permessi di soggiorno a persone che non avevano i requisiti per poterli ottenere, sia da parte di quegli impiegati dello Stato, ispettori della polizia municipale e addetti all’ufficio anagrafe del Comune di Catania, che dietro corresponsione di somme denaro agevolavano le attestazioni che dovevano dimostrare fittiziamente i requisiti per il permesso di soggiorno. Se da un lato registriamo con vero dispiacere che alcuni pubblici funzionari si sono fatti corrompere, dall’altro possiamo dire che l’indagine ha preso le mosse da una solerte responsabile dell’ufficio Anagrafe che, avvertendo che un documento prodotto per un permesso di soggiorno era irregolare, ha pensato bene di mettersi in contatto con gli investigatori che saranno adesso in condizione di far revocare questi permessi di soggiorno cosi’ illegalmente ottenuti”
ECCO I NOMI DEGLI ARRESTATI
Sottoposti a custodia cautelare in carcere:
Seck Abdourahmane Siley, detto “Mario” o “Cire” o “Berlusconi”, 51 anni
Sarr Cheikh, detto “Saro”, 54 anni
Sampognaro Michele, 66 anni
Topazio Attilio Maria Riccardo, 58 anni
Torre Giuseppe, 55 anni
Sono sottoposti alla misura degli arresti domiciliari
Faranda Alessandro, 44 anni
Hossain Kayum, 38 anni
Russo Lorenzo, 63 anni
Singh Simranjit, detto “Obama“, 30 anni
Sow Sahada, detto “Daouda“, 39 anni