Dopo i lavori di strutturazione del bene, è stato inaugurato lo Sportello Beni Confiscati, istituito dal Comune di Catania all’interno di un immobile sottratto alla criminalità organizzata e restituito alla collettività. Lo sportello sorge infatti nei locali di due unità abitative confiscate a un prestanome dei clan, completamente riqualificate grazie a un progetto promosso dall’amministrazione comunale e finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La nuova struttura, pensata come punto di riferimento operativo e informativo, offrirà accoglienza, orientamento e supporto alle realtà del terzo settore interessate alla gestione dei beni confiscati assegnati al Comune, oltre che a cittadini, studenti e ricercatori impegnati in attività di studio o di partecipazione civica sul tema del riutilizzo sociale di patrimoni illeciti. Si tratta di un presidio di legalità e trasparenza, innovativo per il contesto cittadino e di grande rilievo strategico nel percorso di rigenerazione urbana e contrasto alla cultura mafiosa.

“L’inaugurazione del primo sportello per i beni confiscati alla mafia, per noi ha un forte valore simbolico innanzitutto perché viene realizzato all’interno di un immobile confiscato alla mafia. Questo immobile era intestato ad un prestanome della famiglia Santapaola, è stato assegnato anni fa al comune di Catania e poi riqualificato con un progetto PNRR, grazie al quale è stato totalmente rinnovato, arredato e quindi restituito alla città per rendere un servizio alla collettività“, spiega l’assessore al ramo Viviana Lombardo.
“Con questo sportello – continua – diamo la possibilità a cittadini, enti del terzo settore e tutti gli stakeholders di approcciarsi al mondo dei beni confiscati, quindi avere informazioni, avere la modulistica, la planimetria degli immobili, e comprendere anche l’iter che devono seguire ogni qualvolta ritengono di essere interessati all’assegnazione di un bene confiscato alla mafia, oltreché chiaramente concordare sopralluoghi e quant’altro. Questo progetto si innesca all’interno di un più ampio disegno dell’amministrazione che è quello di ristrutturare e riqualificare i tanti immobili confiscati alla mafia, al momento abbiamo sei cantieri aperti, questo è stato consegnato proprio lo scorso martedì“.
“Abbiamo aperto le buste e abbiamo concluso – aggiunge – la procedura per l’assegnazione di un altro immobile che si trova nel quartiere di Librino e precisamente presso viale Castagnola 3. Un ex chiosco bar confiscato alla famiglia Buda che è stato totalmente riqualificato anch’esso con i fondi PNRR e assegnato, secondo appunto l’aggiudicazione della gara, all’associazione di Librino Talità Kum, e all’interno di questo bene si creerà un centro per i giovani del quartiere volto alla lotta alla dispersione scolastica“.
“Ci sono altri immobili – conclude – su cui stiamo lavorando, in particolar modo in quello di via Anapo. Un progetto ambizioso perché si vorrebbe realizzare un supermercato sociale. Il bene, in ristrutturazione, è stato confiscato alla famiglia Santapaola e ci auguriamo di poterlo inaugurare a breve“.