Beni per circa 4,5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Catania su disposizione del Tribunale etneo ad Alessandro Primo Tirendi, di 39 anni, ritenuto socialmente pericoloso e i cui beni e le attività economiche acquisite dal 2012 al 2018 sarebbero frutto del reinvestimento dei proventi di attività illecite commesse ininterrottamente anche con l’appoggio di affiliati a clan mafiosi etnei.
I militari hanno eseguito un decreto emesso dal Tribunale etneo. Sono stati sequestrati tre attività imprenditoriali, due autovetture ed un motociclo. Secondo quanto accertato Tirendi vive abitualmente con i proventi di articolate frodi fiscali e di contrabbando aggravato in merito all’illecita commercializzazione di carburante per autotrazione.
Le Fiamme Gialle hanno analizzato un arco temporale compreso tra il 2012 ed il 2018, periodo nel quale il soggetto era al centro di complesse investigazioni condotte dalle Procure di Catania, Marsala e Palermo. Le indagini hanno messo in luce due ricorrenti sistemi di frode:un primo rappresentato dall’utilizzo di gasolio agricolo prelevato da depositi “complici” attraverso la produzione di falsa documentazione e “dirottato” per l’autotrazione di veicoli non agricoli; un secondo riguardante carburante per autotrazione proveniente legittimamente da raffinerie e depositi commerciali, che veniva commercializzato senza l’applicazione dell’IVA ricorrendo a documentazione di trasporto contraffatta e fatture false in quanto compilate con destinatari diversi da quelli reali.