Sbloccare le risorse destinate in Sicilia al ponte sullo Stretto. Almeno fino a quando non verrà fatta chiarezza sul reperimento dei fondi necessari a livello nazionale. E’ un fiume in piena il leader del centro studi “Ti Amo Sicilia“ Cateno De Luca, intervenuto questa mattina all’Ars per annunciare la convocazione della convention della nuova sigla il prossimo 18 gennaio in quel di Caltagirone. Un confronto con i giornalisti aperto da un approfondimento relativo ad un emendamento, che sarebbe stato presentato alla manovra nazionale, per re-indirizzare 3,5 miliardi di risorse dal finanziamento al ponte sullo Stretto ad altri provvedimenti. Fra questi il potenziamento della Zes Nazionale (1,3 miliardi), gli aiuti alle imprese (1,8 miliardi) e 400 milioni di euro per compensare l’aumento dei costi dettati dal caro materiali.
De Luca: “Il ponte sullo Stretto perderà 3,5 miliardi di coperture finanziarie”
Fatto che farebbe scendere la copertura finanziaria di una delle opere ritenuta strategica per il Governo Nazionale, in particolare dal ministro Matteo Salvini. A tal proposito, De Luca parla apertamente di “bluff“, ricordando il percorso che ha affrontato sul ponte sullo Stretto. “Ho denunciato più volte la copertura cartorale che era stata individuata da Matteo Salvini. Ho sempre detto che il dibattito sul ponte sullo Stretto era inutile perchè comunque era necessaria la bollinatura della Corte dei Conti. Non mi sono sbagliato. Non è arrivata“.
“C’è un fatto nuovo, ovvero quello contabile – aggiunge il parlamentare regionale –. Noi abbiamo una copertura iniziale di circa 13,5 miliardi che è stata individuata fra varie fonti di finanziamento. Quasi 7 miliardi dal bilancio statale, 4,6 miliardi dai fondi FSC statali, 1,6 miliardi dai fondi FSC di Sicilia e Calabria. Se si mette a confronto l’iniziale copertura finanziaria con quella attuale, ci sono 3,5 miliardi detratti dai 13,5 originali. Possiamo dire che il ponte sullo Stretto di Messina ha una copertura finanziaria di 10 miliardi“.
“Schifani sblocchi 1,3 miliardi di fondi FSC”
Una decurtazione sulla quale Cateno De Luca invita il presidente della Regione Renato Schifani a fare una riflessione. “Ci troviamo di fronte ad una scelta politica: 3,5 miliardi vengono definanziati. Non li possono compensare, saranno nuove spese. Perchè 1,8 miliardi di euro vengono destinati alla ZES, 1,3 aiuti alle imprese e 400 milioni per caro materiali. C’è una scelta chiara di definanziare il ponte sullo Stretto di Messina“.
“Nasce un problema, che voglio girare al presidente Schifani. Rimangono bloccati 1,3 miliardi di fondi FSC della Sicilia. La cosa grave è che nasce un cronoprogramma che bloccherà queste risorse non si sa per quanto tempo. Dove troverà lo Stato 3,5 miliardi visto che Salvini continua a dire che sta per iniziare i lavori. Chiedo al presidente Schifani: perchè non libera 1,3 miliardi? Bisogna svincolare queste risorse da questa follia. Si continua a giocare con i lego e si tengono bloccati questi fondi“.
La replica della Regione
Nel pomerigggio è arrivata la risposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò. “Forse a De Luca è sfuggita qualche pagina fondamentale: il cofinanziamento da 1,3 miliardi della Regione nasce, nero su bianco, nella legge di Bilancio dello Stato 2024 ed è stato poi attuato con l’Accordo di Coesione. Il Ponte sullo Stretto non è un capriccio, ma un tassello strategico di un disegno più ampio che riguarda la Sicilia: l’alta velocità ferroviaria Palermo-Catania-Messina, la costruzione della Catania-Ragusa, l’ammodernamento della Palermo-Catania. Infrastrutture che finalmente si parlano tra loro. Se poi De Luca ha cambiato idea sulla costruzione del Ponte lo dica chiaramente invece di buttarla in caciara“.



