Le cause perse e le spese legali delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane costano più di 567 mila euro ogni giorno. Ammonta infatti a 166,3 milioni di euro nel 2020 il totale dei costi per le sentenze esecutive dei Sistemi sanitari regionali, con un esborso medio per le circa 200 strutture pubbliche di 831.398 euro. La situazione è peggiore al Sud, ma è una Regione del Centro in testa alla classifica: la Toscana.
A dirlo è la ricerca “Spese legali nella sanità” di Demoskopika, che ha elaborato dati di Siope (il sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) rilevati tra il primo gennaio e il 19 novembre 2020. La litigiosità sanitaria pesa circa 3 euro su ciascun cittadino. Le strutture sanitarie del Mezzogiorno concentrano il 56,2% delle spese legali complessive liquidate, seguite da quelle del Centro con il 28,4 e del Nord con il 15,3%.
Secondo i ricercatori di Demoskopika sono tre le Regioni con le aziende sanitarie e ospedaliere definibili “pasticcione”: Toscana, Sicilia e Calabria che hanno generato spese pari al 43,4% del dato complessivo italiano. La Toscana guida la classifica dei sistemi sanitari pubblici più “avvezzi” a contenziosi e sentenze sfavorevoli, con una spesa pro-capite di 7,54 euro e un esborso, in valore assoluto, di 28,1 milioni di euro. Al secondo posto la Sicilia con una spesa di 6,57 euro per abitante (32,6 milioni di euro), al terzo la Calabria con 5,97 euro pro-capite (11,5 milioni di euro).
A seguire, Puglia e Abruzzo con un esborso per liti rispettivamente pari a 4,54 euro per abitante (18,2 milioni di euro) e a 4,05 euro per abitante (5,3 milioni di euro). Sono nove i sistemi sanitari locali che si trovano a metà classifica. Cinque realtà sanitarie su 9 hanno esborsi superiori alla media nazionale di 2,76 euro. In particolare, in questa fascia si trovano la Basilicata (con una spesa di 3,38 euro per abitante e un esborso, in valore assoluto, di 1,9 milioni di euro), la Sardegna (3,27 euro per abitante e 5,3 milioni di euro), la Campania (3,13 euro per abitante e 18,1 milioni di euro), il Lazio (2,86 euro per abitante e 16,8 milioni di euro), il Friuli-Venezia Giulia (2,85 euro per abitante e 3,4 milioni di euro). A seguire il Molise, con una spesa di 2,02 euro pro-capite e un esborso, in valore assoluto, di 612mila euro.
Sul podio delle più “attente”, Trentino-Alto Adige, Piemonte e Liguria, con una spesa legale per abitante rispettivamente di 0,25 centesimi di euro (265 mila euro in valore assoluto), 0,42 centesimi di euro (1,8 milioni di euro) e 0,52 centesimi di euro (804 mila euro). In ordine crescente rispetto all’esborso da contenzioso, l’Umbria ha una spesa di 0,67 euro per cittadino (590 mila euro), la Lombardia è a quota 0,83 euro pro capite (8,4 milioni di euro), l’Emilia-Romagna si attesta a 0,87 euro (3,9 milioni di euro). A seguire, le Marche hanno una spesa pro-capite di 1,22 euro (1,9 milioni di euro), il Veneto è a 1,35 euro (6,6 milioni di euro), e la Valle d’Aosta a 1,36 euro (170 mila euro)