Si avvicina il momento della verità per il destino del Ccpm a Taormina. Nonostante le due sedute in cui è già stato affrontata in Commissione Salute all’Ars la questione del futuro del centro specialistico, e sebbene fossero arrivate delle rassicurazioni, il destino della Cardiochirurgia pediatrica a Taormina rimane in bilico.
La Giunta regionale al momento non ha ancora dato riscontro alla richiesta della VI Commissione Ars, di garantire la copertura finanziaria di cui necessita il Ccpm, e c’è anche la questione del bando di gara da definire. Per questo si sta prevedendo un vertice, che dovrebbe tenersi a breve, nel mese di aprile, tra i vertici della Regione Siciliana, e dunque l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, e la presidente del Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, che gestisce il Ccpm Taormina, da quando venne istituito il centro all’interno dell’ospedale San Vincenzo.
Il confronto, che avverrà alla presenza anche del commissario straordinario dell’Asp, Bernardo Alagna, servirà a fare chiarezza. L’Asp sin qui ha fatto la propria parte per garantire la prosecuzione delle attività ed è stato proprio Alagna nel 2022 a firmare la proroga di un anno che scadrà il 31 luglio. A questo punto la Regione è chiamata a trovare 4 milioni e mezzo di euro nel bilancio. Il Bambino Gesù chiederà, soprattutto, lumi sulla questione del bando di gara. Da Palermo è stata data indicazione all’Asp di prorogare l’attuale convenzione sino al 31 dicembre e nel frattempo prevedere ed espletare un appalto riguardante i prossimi quattro anni del servizio. L’ospedale romano vuole capire in via definitiva gli intendimenti strategici del governo siciliano sulla struttura di Taormina, che il Bambino Gesù gestisce dal 2010, da quando cioè venne aperto.
Intanto proprio Taormina, con il Ccpm, è stata indicata come centro di riferimento del Mediterraneo attraverso un gemellaggio tra la cardiochirurgia pediatrica del San Vincenzo e quella di Tel Aviv. Nella giornata di lunedì scorso, in Israele, alla presenza degli ambasciatori di Israele e dello Zambia, il primario del centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo, Sasha Agati, ha avviato un progetto di collaborazione con la cardiochirurgia pediatrica della capitale israeliana, gestita dall’associazione internazionale Save a Child Heart. Sono stati presentati e condivisi diversi progetti comuni come la formazione di personale sanitario proveniente dalle nazioni del terzo mondo, e un progetto di supporto e sviluppo della cardiochirurgia pediatrica a Lusaka, capitale dello Zambia. Sono state previste anche delle missioni umanitarie per il 2023 -2024, che vedranno i medici italiani operare nello stato africano.