Arrivano conferme sul nome attorno al quale il centrodestra proverà a trovare una sintesi per il candidato sindaco a Palermo: è quello di Francesco Cascio, esponente storico di Forza Italia che per diversi anni ha abbandonato la politica per dedicarsi alla professione di medico, in particolare nel Poliambulatorio di Lampedusa.
Da più fonti l’ANSA apprende che dovrebbe essere questo il tentativo di domani nel vertice in programma a Roma tra Matteo Salvini, Licia Ronzulli e i big siciliani della coalizione. All’incontro non dovrebbe partecipare Fratelli d’Italia. Ma nulla si dà per scontato, la strada rimane impervia, perché il via libera a Cascio comporterebbe il ritiro dei tre candidati già in campo: Francesco Scoma della Lega, Roberto Lagalla dell’Udc e Totò Lentini del Mna-autonomisti. E in molti dicono che non sarà cosi’ semplice, questione di impegni già presi dai candidati e di rapporti interni ai partiti.
SCOMA (LEGA): “STOP SOLO DA MINARDO E SALVINI”
“Non ho intenzione di ripensarci, la mia candidatura potra’ essere messa in discussione solo dal mio leader Matteo Salvini o dal mio segretario regionale Nino Minardo. La mia campagna elettorale e’ gia’ avanti. Non temo di confrontarmi con Francesco Cascio, né con Roberto Lagalla”. Lo dice Francesco Scoma, candidato a sindaco di Palermo per ‘Prima l’Italia-Lega’, a proposito del vertice del centrodestra previsto domani a Roma convocato per tentare di trovare una sintesi nella coalizione.
“Per il lancio del nuovo simbolo e per l’assoluta incertezza sulla presidenza della Regione siciliana anche chi non fa politica capisce che e’ certamente piu’ utile puntare sulla citta’ di Palermo – aggiunge Scoma – Il resto sono chiacchiere e promesse inutili che lasciano il tempo che trovano”.