Nella giornata di lunedì 16 novembre si è registrata la chiusura nella località di Patti in provincia di Messina dello sportello di Banca Sviluppo.
Ad intervenire sulla vicenda è il Coordinatore della Fabi in Sicilia delle Banche di Credito Cooperativo, Gaetano Castagna.
“La comunità non avrà più una banca cooperativa – dichiara Gaetano Castagna – notiamo, e non capiamo come mai si abbandoni una piazza come la città di Patti che a nostro avviso non è una località marginale, per fattori relativi alla popolazione, alla posizione, ed all’economia”.
“Dobbiamo e vogliamo puntualizzare che il nostro sindacato – aggiunge – ha trattato a lungo con la parte datoriale sia per capire le ragioni tecniche organizzative ma soprattutto non fare pagare ai lavoratori il costo di scelte aziendali. Nell’accordo di chiusura c’è la massima tutela del lavoro ed dei lavoratori coinvolti nel processo, quindi nessun licenziamento, indennizzo per mobilità, forme alternative al pendolarismo,attenzione per situazioni familiari particolari”.
“Facendo una contestualizzazione del momento – spiega il sindacalista – non possiamo fare a meno che rilevare che il credito cooperativo è un modello di banca dove i clienti, i fornitori, i creditori i dipendenti spesso sono anche soci, queste realtà sono ben patrimonializzate danno lavoro a circa 900 collaboratori, e con 177 sportelli svolgono un ruolo economico, sociale, importante, necessario e spesso indispensabile”.
” Pertanto – conclude – chiediamo alla politica di attenzionare il processo di desertificazione bancaria, il rischio d’infiltrazioni criminali nei processi economici e di usura è evidente. Non ci stanchiamo di ricordare che le casse rurali sono un presidio per la legalità economica ,infatti, sono nate per contrastare la marginalizzazione sociale e la piaga dell’usura e pertanto chiediamo che in Sicilia serve più credito cooperativo”.