Si riaccende la magia, per Modica la ‘città del cioccolato‘ parte la nuovissima edizione, dal 6 all’8 dicembre di ChocoModica. Le strade del centro storico si trasformeranno in una dolce cornice per accogliere appassionati, produttori e turisti, offrendo un’esperienza sensoriale e culturale legata alla tradizione gastronomica locale.
A illustrare l’edizione 2024, il sindaco di Modica, Maria Monisteri, il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars Ignazio Abbate, il direttore del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Nitto Rosso e il direttore del Consorzio Tutela Cioccolato di Modica, Nino Scivoletto.
L’evento che punta a valorizzare una tradizione fortemente radicata nel tessuto economico-imprenditoriale locale che fa leva sulla lavorazione del cioccolato sulla base di antiche ricette e quest’anno, il programma prevede un mix di appuntamenti gustosi e culturali che esplorano il legame tra il cioccolato e il territorio.
Gli ingredienti, la tradizione e il marchio. Elementi che si sposano tra loro e che danno vita ad un prodotto unico, conosciuto in tutta Italia.
Ma qual è la sua storia?
A raccontarcela è Nino Scivoletto, il direttore del Consorzio Tutela Cioccolato di Modica.
Un evento che nasce nel 2014 all’inizio di un percorso di valorizzazione del cioccolato che si era appena avviato proprio con la costituzione del Consorzio di tutela. Anno dopo anno è sempre più cresciuto da Choco Barocco del 2011, diventa Euro Chocolate nel 2014-15 per poi diventare definitivamente nel 2016 con una storia da raccontare la denominazione attuale, Choco Modica.
“Questo evento, che ha portato fino dalla prima edizione oltre 70mila persone, ha fatto in modo che il brand del cioccolato di Modica e Modica stessa cominciasse a viaggiare insieme nell’immaginario collettivo“.
Nasceva per la prima volta il collegamento tra Modica e il suo prodotto principe, che ha rafforzato nei cittadini, la consapevolezza che avere un prodotto della tradizione gastronomica che risale al 1746 era ed è tutt’ora un patrimonio imprescindibile da coltivare e promuovere anche e soprattutto per rafforzare nel mercato il prodotto stesso.
La svolta arriva proprio nel 2014 quando la ricerca archivistica condotta dalla professoressa Grazia Dormiente consegna la testimonianza, la prova documentale tratta dall’archivio storico della famiglia Grimaldi, dell’esistenza della lavorazione del cioccolato di Modica fin dal 1746 nella famiglia aristocratica dei principi Grimaldi.
“Una cosa sorprendente che ha dato il via ad una nuova fase della certificazione Igp“, certificazione che è arrivata nell’ottobre del 2018. “E’ stato determinante l’appoggio dell’allora sindaco Ignazio Abbate che ha sposato la causa del Consorzio del cioccolato di Modica a piene mani e ha sostenuto tutte le iniziative che abbiamo portato avanti fino a quel giorno“.
Nel 2017 ChocoModica si definiva con il claim “Orovero” e di lì a poco Chocomodica è diventato “Oro certificato“, a significare l’ottenimento dell’Igp.
“Nel 2019 abbiamo poi lanciato la unicità di questo prodotto, unico cioccolato europeo a marchio Igp“, come allo stesso tempo è unica la sua granulosità, figlia della lavorazione del cioccolato. Ogni claim via via ha consolidato il rapporto tra prodotto e città fino a quando nel 2023 dopo la pausa da covid, il nuovo claim diventa “La città di cioccolato“.
Un’identità sovrapponibile tra la barretta e la città, che si tinge di marrone, il colore caratteristico del cioccolato che assume questa connotazione magica, contraddistinguendola da tutti i paesi italiani che producono il cioccolato.
Ieri come oggi la Città di cioccolato si riconferma un’evento di grande interesse extra regionali. Oltre 100mila persone si attendono quest’anno, e Modica si appresta a diventare una delle capitali siciliane della gastronomia. I visitatori potranno capire come è possibile in un territorio vasto come quello di Modica, come capoluogo e che ha tutto il resto della provincia a corredo, si realizza il sogno di avere tutte le Dop Igp insieme.
L’obiettivo è uno. “Conquistare una fetta significativa del turismo enogastronomico che nel 2025 essendo diventata la Sicilia Regione Europea della gastronomia 2025, diventerà attraente“.