“È difficile sapere che cosa sia la verità. Ma a volte è molto facile riconoscere la falsità”. Partiamo da questa citazione, presente nella prefazione, per introdurre il libro “Ciao Ibtisam. Il caso Ilaria Alpi”, scritto dalla giornalista Serena Marotta, edito da Informazione libera.
Dopo una tesi pubblicata, e molto apprezzata dalla famiglia Alpi (il padre ha inviato a Serena una lettera di ringraziamento che apre la nostra intervista) è stato forte l’impulso ad approfondire una storia che, a distanza di 24 anni, rimane nebulosa e rischia di cadere nell’oblio.
Ad aprile, infatti, si attende la risposta alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Roma.
Tutti ricordiamo il sorriso, vivace e sincero, e gli occhi, profondi e indagatori, di Ilaria Alpi; così come non si cancellano dalla memoria le interviste dei genitori, da allora in cerca di giustizia e verità.
Quello del marzo del 1994 fu il settimo viaggio a Mogadiscio di Ilaria, accompagnata questa volta dall’operatore Miran Hrovatin, compagno anche di morte.
Anche se il triste epilogo della vicenda lo custodiamo come storia del nostro paese, scuote rileggere, tra le pagine del libro della Marotta, l’evoluzione delle indagini e dei processi: dalla scarcerazione, dopo diciotto anni, di uno dei presunti colpevoli poi ritenuto innocente ai tentativi di archiviazione.
E’ un dovere, dunque, per chi è rimasto cercare di portate luce e pace a chi, come Ilaria, nella vita, così come nella professione, ricercava la verità.
Abbiamo intervistato Serena Marotta, già direttore responsabile del giornale on-line www.radioff.org, che presenterà il suo libro nella sede Rai di Palermo (viale Strasburgo, 19) il 13 aprile alle 18.
La prefazione del testo è stata realizzata da Mariangela Gritta Grainer, presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, e la postfazione da Fabio Gagliano; al momento è possibile acquistare le copie presso la casa editrice “Informazione libera”. Ulteriori informazioni tramite l’indirizzo press.informazione@libero.it