Continua la battaglia de ilSicilia.it contro le truffe telefoniche. Dopo la frode “Ciao mamma, mi è caduto il telefono, questo è il mio nuovo numero”, precedentemente trattata in un nostro articolo (CLICCA QUI), i siciliani devono fare i conti con un nuovo tipo di raggiro WhatsApp.
Continuano a essere ancora tante infatti le vostre segnalazioni arrivate alla rubrica “La città chiama…” in merito ad una recentissima truffa che sta colpendo già molti tra i nostri lettori. Ancora una volta ad essere attaccati sono i numeri WhatsApp, ma con delle differenze. Se nel precedente racconto in cui si trattava di truffe, i malfattori facendo leva sul senso di protezione dei genitori verso i figli estorcevano il denaro ai tanti sprovveduti, questa volta la truffa millanta importanti guadagni ma con i medesimi risultati.
La dinamica è sempre la stessa. Un numero straniero (il più delle volte di origine africana) contattandoti direttamente su WhatsApp propone una “vantaggiosissima” offerta lavorativa. “Il lavoro è molto semplice”, cita il messaggio. Ciò che dovrai fare sarà quello di svolgere misteriosi “compiti” pagati 5 euro alla volta, con la promessa di riuscire a guadagnare anche 1000 euro in un solo giorno.
Per conoscere tutti i dettagli dovrai ovviamente rispondere a questo messaggio nello specifico ma finendo inevitabilmente per addentrarti sempre più nella rete del truffatore.
Come difendersi?
Lo abbiamo chiesto ad Antonio Rocco presidente di Adiconsum associazione per la difesa dei consumatori che si batte contro gli abusi e i soprusi a danno dei consumatori (pubblicità ingannevoli, pratiche scorrette, raggiri, truffe, ecc.), affinché vengano riconosciuti i loro diritti ad essere adeguatamente informati.
Proprio sul tema delle truffe WhatsApp il presidente Rocco precisa: “Bisogna restare sempre vigili. Purtroppo queste nuove dinamiche dell’online sono in continuo aggiornamento e quindi non possiamo far altro che aggiornarci con esse per non farci mai trovare impreparati“.
Su come difenderci nello specifico qualora ci dovesse arrivare un messaggio “sospetto” aggiunge: “Non abbiate mai fretta. Il consiglio è sempre quello di provare a verificare l’identità di chi ci scrive e qualora non dovesse convincerci evitare nel modo più assoluto di condividere i nostri dati sensibili, come coordinate bancarie o numeri di carte di credito”.
Purtroppo nonostante le varie campagne a tutela dei consumatori promosse anche dalla stessa Adiconsum, sono in tanti a cadere in questo tipo di raggiri. “Stiamo lavorando – conclude Rocco – anche con le banche affinché si strutturi un vero e proprio sistema per tutelare il consumatore ed eventualmente provvedere ad un rimborso qualora la truffa sia andata a buon fine. Il mio consiglio ultimo è quello di tutelarsi preventivamente anche facendo degli screenshot alle nostre chat, così da poter fornire prova delle eventuali truffe subite”.