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La Biblioteca centrale della Regione siciliana (in corso Vittorio Emanuele 429 a Palermo), ospiterà dal prossimo 8 novembre la mostra “Il set del Gattopardo in 300 immagini”.
Nell’anno in cui uno dei romanzi simbolo della storia dell’Isola compie 60 anni, arriva l’iniziativa di BC Sicilia e Centro studi La Donnafugata del Gattopardo, in collaborazione con l’Assessorato Beni Culturali e Identità Siciliana, il Dipartimento Regionale Beni Culturali e il Comune d Palermo.
In mostra 300 scatti che raccontano la genesi del film diretto da Luchino Visconti, novanta giorni di lavoro a Ciminna, trasformata nella Donnafugata di metà Ottocento. I backstage della lunga avventura che coinvolse la piccola comunità in quello che sarebbe stato un capolavoro della cinematografia italiana, protagonisti Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale.
La mostra fotografica segue un itinerario ben preciso, con 26 pannelli, iniziando proprio dai primi sopralluoghi del patron della Titanus Golfredo Lombardo, il fotografo di scena Giuseppe Rotunno e Gioacchino Tomasi Lanza, per la costruzione del set dell’immaginaria Donnafugata: il palazzo del principe, la balconata della piazza, il palazzo municipale, la casa Sedara, la pavimentazione con ciottoli della piazza, e i primi arrivi a Ciminna di alcuni attori come Paolo Stoppa, Rina Morelli e la stessa Cardinale.
E poi l’ingresso in paese della famiglia Salina, il corteo, il canto del Te Deum all’interno della matrice dedicata a Santa Maria Maddalena. Nella seconda parte, una serie di foto che riguardano la vita del Principe e del popolo di Donnafugata attraverso le immagini del canto della Bella Gigogin, il corteo, il plebiscito, l’arrivo e la partenza del Conte Chevalley e alcune scene riguardanti la figlia del sindaco, Angelica interpretata dall’attrice Claudia Cardinale.
Alcuni pannelli sono dedicati alle due scene esterne nelle campagne di Donnafugata riguardante la caccia del Principe insieme con Ciccio Tumeo.
L’ultima sezione riserva al visitatore una sezione di backstage, con i fuori scena del film dove si scorge il regista Luchino Visconti “spiegare” a Burt Lancaster come aggredire Ciccio Tumeo, lo stesso Visconti che spruzza sul viso di Rina Morelli, nelle vesti della Principessa Maria Stella Salina, moglie di don Fabrizio, del borotalco per far apparire ancora più realistico il lungo viaggio in carrozza della Famiglia per raggiungere Donnafugata o la famiglia Salina nella chiesa madre di fronte una miriade di riflettori e operatori.
Esposte anche foto di scena delle riprese che mostravano soprattutto il frenetico impegno di Sedara a favore dell’annessione, ma che successivamente furono tagliate dal regista, e altre che riguardano il grande lavoro che si svolgeva dietro le cineprese e la quantità di persone che partecipavano a vario titolo come comparse, truccatrici, fotografi, elettricisti: tutti momenti di una grande avventura di cui non vi sarà mai traccia sul grande schermo.
Il film, uscito nel 1963, rappresentò uno dei più grandi trionfi del cinema italiano. Impareggiabile nell’offrire uno spaccato della Sicilia dell’epoca, racconta un mondo scomparso, fotografato in uno dei momenti epocali di trapasso da un regime ad un altro.
In esposizione fino al 7 dicembre, secondo i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 19; ingresso libero.