Con il decreto n. 120 del 29.03.2022,il Ministro della cultura Franceschini era intervenuto ripristinando, dopo Il periodo di emergenza da covid-19, le “finestre di programmazione” dei film nelle sale cinematografiche portandola da 105 giorni a 90. Il TAR, con sentenza n. 05634/2023 pubblicata il 3 Aprile scorso, ne ha dichiarato la nullità.
Esercenti e appassionati del grande schermo hanno vinto la loro prima battaglia iniziata per la sopravvivenza delle sale cinematografiche minacciata dalle Piattaforme Streaming/Televisive arginando la diminuzione delle finestre di sfruttamento avallata dal Ministero, ed oggi invocano una regolamentazione simile a quella del mercato Francese, con previsione di finestre per tutte le pellicole in commercio e quindi anche per le pellicole internazionali, ciò per rilanciare il comparto, agevolare forme di aggregazione, valorizzare la funzione sociale del cinema e l identità culturale Italiana.
Gli esercenti ancora una volta fanno appello alle forze politiche affinché si porti in Parlamento e si approvi una legge che disciplini le finestre di sfruttamento delle pellicole cinematografiche ovvero che si dia delega alle Autorità di settore di costruire un impianto regolamentare a tutela della concorrenza, dei consumatori e del prodotto.
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